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  • Inter, il giorno del faccia a faccia Marotta-Conte: tutti i nomi sul tavolo

    Inter, il giorno del faccia a faccia Marotta-Conte: tutti i nomi sul tavolo

    • P.G.
    Dopo il meeting di Villa Bellini, l’Inter e Conte si ritroveranno stamani in un nuovo faccia a faccia. Un confronto nettamente diverso rispetto a quello avvenuto lo scorso 25 agosto in provincia di Varese, quando solo l’intervento di Zhang evitò la definitiva rottura tra le parti, dopo numerosi scontri tra Marotta e il tecnico salentino. Il dialogo, duro e diretto, servì a tutti per sposare una linea comune, quella tracciata da Suning, che preferì sottrarsi a grandi investimenti, accettando di esonerare l’allenatore, almeno pubblicamente, dalla responsabilità di vincere lo scudetto. 
     
     


    LACUNE DA COLMARE - Qualche mese dopo, l’argomento sembra ormai digerito. Le cose non sono cambiate, anche perché il Covid non ha dato alcuna tregua. Non si compra se prima non si vende, è questo il messaggio che Zhang ha recapitato ai suoi dalla Cina. Ma Conte vuole vincere, non è uno che subisce in silenzio certe dinamiche, per quanto ultimamente si stia sforzando di apparire aziendalista. In un modo o nell’altro, quindi, Marotta e Ausilio dovranno inventarsi qualcosa per rinforzare la rosa e chiudere qualche falla emersa in questi primi mesi di campionato, in cui l’Inter ha saputo comunque essere protagonista. La parola d’ordine sarà “Vendere”, poi tutto il resto.

    NOMI IN USCITA E QUARTA PUNTA  - Tre su tutti i nomi in uscita e da questi, molto probabilmente, dipenderà anche il mercato in entrata: Pinamonti, Nainggolan, Eriksen. Partiamo dal centravanti di Cles. Conte non lo vede, al suo posto vuole una quarta punta su cui fare affidamento con molta più continuità e per questo motivo, Raiola e Marotta si incontreranno a breve per definire una strategia. Pinamonti dovrà andare a giocare, ma non sarà semplice trovare la piazza giusta, anche per via dell’alto ingaggio che i nerazzurri corrispondono al classe ’99, che dopo varie peripezie è riuscito a strappare un contatto da due milioni di euro. Misteri del mercato. Tuttavia, i nerazzurri si dicono disposti a pagare metà ingaggio pur di liberare la sua casella. Al suo posto, l’Inter valuta una serie di opportunità: Gervinho, Pavoletti e Lasagna su tutti.

    NAINGGOLAN VERSO CAGLIARI - Complesso anche il discorso Nainggolan, il belga vuole assolutamente tornare al Cagliari ma Zhang non intende elargire regali. Marotta e Giulini cercano una soluzione che possa accontentare tutti, proprio a tal proposito si è aperta la possibilità di portare a Milano Pavoletti, magari mediante uno scambio di prestiti. Quello del centravanti non è l’unico nome a disposizione dei sardi che piace all’Inter, i nerazzurri continuano a seguire anche Ladinetti, centrocampista del Cagliari in prestito all’Olbia.

    SI ACCENDE LO SCAMBIO - Veniamo al nome più caldo, quello di Christian Eriksen. Il danese non si è ambientato e un anno dopo il suo arrivo è già con le valigie in mano. L’approdo di Pochettino al Psg è un salvagente in mare aperto, che può trasformare quella che era un’ipotesi in una trattativa concreta. Da viale della Liberazione il messaggio arriva chiaro: con l’argentino a Parigi, si accende lo scambio Paredes-Eriksen, che dopo qualche difficoltà, è pronto a prendere improvvisamente quota. Scambio di prestiti semestrale, niente di più, ma l’operazione accontenterebbe entrambi i club, anche se a tempo. A giugno se ne riparlerà.

    COLPO DI FULMINE - Saranno soprattutto questi i temi che Conte e la dirigenza tratteranno nell’incontro di domani, anche se il nome che mette tutti d’accordo è un altro, ovvero quello di Rodrigo De Paul, che ad oggi è praticamente irraggiungibile per l’Inter. Il centrocampista argentino dell’Udinese è considerato il rinforzo ideale e per questo motivo i nerazzurri sono intenzionati a portare avanti la trattativa con i friulani anche per il prossimo anno, quando magari ci saranno più risorse per aggredire il mercato. Ma questo appartiene al futuro, mentre oggi, ad Appiano Gentile, Conte e Marotta dovranno sistemare prima di tutto il presente. 
     

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