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  • Inter in crisi:| Adesso tocca a Moratti
Inter in crisi:| Adesso tocca a Moratti

Inter in crisi:| Adesso tocca a Moratti

L'Inter è tornata al punto di partenza, sarà già complesso provare ad arrivare terzi. Se serve, possiamo prendercela con Ranieri, ma sarebbe come dare la colpa a un'idea davanti alla flagranza del reato. L'Inter non c'è più. È sbagliata, è sfinita, è un'altra squadra rispetto a quello che rappresenta. Motta sarebbe certamente servito, ma se voleva andarsene non era giusto fare prigionieri. Eliminiamo tutti quelli che possono essere alibi, stiamo alla sostanza. L'Inter non ha più la forza per essere una grande squadra. Si diceva giocasse male anche un mese fa quando vinceva. Come potrebbe vincere adesso che gioca decisamente peggio? Ma il fatto grave è che non si sente nell'Inter l'alito di una coscienza del problema. Manca una parte tecnica che guidi la nave nel rinnovamento.

L'Inter anche l'ultima estate, non ha speso poco, ha speso male. Né si può più pensare che un presidente di oggi possa continuare a mettere cento milioni l'anno come beneficienza. Non esistono più presidenti del genere, non li ha il Manchester United, non il hanno il Milan né il Barcellona. Troppo alte le cifre. Gli stipendi dei calciatori hanno portato le spese dieci volte avanti rispetto agli anni scorsi. È tempo di capire che una grande società deve vivere di quello che produce, differenziare l'investimento dalla spesa. Moratti si copre da qualche tempo dietro le esigenze del fair play finanziario.

Sarebbe curioso sapere cosa intenda lui con questo termine. Se vuol dire che tutti possono spendere solo fino a quanto fatturano, vorrebbe anche dire che le gerarchie sono immutabili, cristallizzate all'attimo in cui diventerà operativo il fair play. Così l'Inter è e resterà nona o decima. Ma questo è un errore. Il fair play è una spinta a produrre di più. Aumenta il fatturato, fatti venire idee e potrai superare quelli che non le hanno avute. Se traduci l'invito come un taglio alla spesa, non ti riprenderai più. L'Inter sta perdendo adesso anche patrimonio. Nel mercato si può fare a meno dell'intervento del proprietario se la gestione ha merce di scambio. L'Inter non ne ha più. Solo Sneijder, non c'è un altro giocatore che valga venti milioni. E Sneijder fa fatica a giocare. È straordinario accorgersi di quanto valore sia andato sprecato in pochi mesi.

Certo Ranieri commetterà errori, nessuno l'ha mai nemmeno profondamente scelto, è arrivato all'Inter dopo molte curve. Ma credere ancora che il problema dell'Inter sia un modulo o un fantasista irrisolto, significa fare un torto alla competenza che ormai tutti gli spettatori hanno. Ieri contro il Novara ha finito di esistere la Grande Inter. Niente di quello che c'è adesso (abitudini, tecnico, dirigenza, molti giocatori) può avere altra strada. Ma la direzione deve indicarla Moratti, specificando cosa intenda per investimenti. E, se ci sono, a chi intenda affidarli.

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