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  • Inter, l'ex Zamorano: 'Ronaldo il più forte di tutti. Ecco come è nata l'1+8...'

    Inter, l'ex Zamorano: 'Ronaldo il più forte di tutti. Ecco come è nata l'1+8...'

    Ivan Zamorano, ex attaccante dell'Inter, parla a gianlucadimarzio.com del suo passato in nerazzurro: "Che sia a Milano, a San Siro oppure all’estero, quando vedo giocare l’Inter provo un sentimento fortissimo, è qualcosa di speciale per me. Ho sempre dato tutto me stesso per i colori nerazzurri, lottando per vincere e divertirmi sul campo. Ronaldo? E’ il compagno più forte che ho avuto in carriera. Quando si ruppe il ginocchio in Coppa Italia a Roma, nessuno credeva che sarebbe tornato ai suoi livelli. Tutti raccontano di come la sua qualità venisse fuori sul più bello, dopo settimane di allenamenti “svogliati”. A me piace guardare al Ronaldo professionista, che lavorava sodo per riprendere a giocare al top. E riprendersi in quel modo lì dopo un infortunio del genere, credetemi, è da Fenomeno vero". 

    SULL 1+8 - "Dopo i Mondiali del 1998, Ronnie stava vivendo un periodo particolare. Da Moratti a Mazzola, passando per Suarez, gli altri dirigenti e tutti i miei compagni: capimmo tutti che era il momento di far sentire a Ronaldo la nostra fiducia, di fargli capire quanto fosse speciale per noi. Ci voleva qualcosa che lo stimolasse, io sapevo che gli sarebbe piaciuto vestire la mia numero 9. Decisi di lasciargliela e Sandro Mazzola mi fece: “Dai Ivan, puoi sempre optare per una somma. Il 18, il 27, vedi un po’ tu”. La somma… Quella parola mi rimase impressa. “Posso farla per davvero”, pensai. Andai a chiedere a Moratti se fosse possibile mettere un “più” tra i due numeri. Una volta ottenuto il permesso, affidai questo compito a Paolo e Claudio, i magazzinieri. Dopo qualche giornata di campionato con il nastro adesivo incollato sulla schiena, la mia maglietta diventò la più richiesta nei negozi. A quel punto, la Nike cominciò a produrle con il + già stampato".

    SU ICARDI - "Nei grandi club, arriva sempre il momento di prendere una decisione, anche difficile, per far crescere la squadra. Con Icardi si è giunti a una determinata decisione perché, da quel che ho capito, lo spogliatoio era d’accordo nell’allontanarlo, la dirigenza pure, così come lo staff tecnico. Solo chi lavora ogni giorno per l’Inter sa quanto questa scelta fosse necessaria: i giocatori passano, il club rimane. E’ questo il motivo per cui il bene della squadra deve essere messo davanti a ogni cosa".

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