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  • Inter, l'invisibile segreto di Oriali e Conte

    Inter, l'invisibile segreto di Oriali e Conte

    Non esiste al mondo una sola squadra che possa ambire al successo senza contare su un grande gruppo. L'unione è uno dei principi cardine di Conte e Oriali, che nel rifondare la nuova Inter hanno tenuto a precisare alcuni valori da non tradire. Questo è quanto scrive la Gazzetta dello Sport, che spiega come alla base dei successi finora ottenuti dall'Inter ci sia una ritrovata integrità dello spogliatoio. 

    “Ci sono tanti motivi per spiegare il primo posto dell’Inter e soprattutto per giustificare le speranze dei tifosi nerazzurri. Dal carisma di Conte alla forza della difesa, dall’esplosione di Sensi a centrocampo alla potenza di Lukaku in attacco, senza sottovalutare l’utilità del jolly Sanchez in panchina. Ognuno può scegliere quale sia il più importante e non è facile perché sono motivi concreti, sotto gli occhi di tutti. Come se non bastassero le parate del solito grande Handanovic, non a caso il portiere meno battuto dopo quattro partite, o i nove gol ben distribuiti segnati da cinque giocatori (Lukaku 3, Brozovic e Sensi 2, Candreva e Lautaro 1), ecco un altro motivo che non si vede ma, come spesso accade, conta persino più di quelli tecnico-tattici. Il motivo per cui l’Inter può tornare a vincere in primavera, e non soltanto nelle altre stagioni, è il nuovo spirito di gruppo. Perché si parla spesso di «gruppo», ma quasi sempre a sproposito scambiando il gruppo con l’organico. Il «gruppo», invece, è quella particolarissima alchimia che unisce tutti i giocatori, dal capitano all’ultima riserva, facendo diventare una squadra più forte di quella che è. E nessuno meglio del ritrovato team manager nerazzurro Oriali, protagonista nell’Italia di Bearzot campione del mondo nel 1982 in Spagna, sa quanto sia importante il «gruppo», segreto invisibile di quella squadra i cui giocatori sono molto uniti ancora oggi a 37 anni di distanza, dal capocannoniere Pablito Rossi a Selvaggi che non andò nemmeno una volta in panchina. Oriali, la prima scelta vincente di Conte, parla poco ma sicuramente ha capito che quell’abbraccio tra il titolarissimo Lukaku e la giovane riserva Esposito in panchina, dopo il gol all’esordio in campionato del nuovo numero 9 nerazzurro, era la simbolica presentazione di un gruppo unito, senza ingombranti «esuberi» o pericolosi scontenti per le esclusioni dalla lista Champions”.

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