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  • Inter, l'ultima fatica poi il meritato riposo. Un attaccante a gennaio: Conte ha bisogno del Papu Gomez

    Inter, l'ultima fatica poi il meritato riposo. Un attaccante a gennaio: Conte ha bisogno del Papu Gomez

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    E’ vero non si brilla, non si incanta il pubblico ma l’Inter vince ancora e rafforza la sua posizione in classifica riuscendo a non fare scappare un Milan sempre più lanciato verso l’imbattibilità. La squadra di Pioli, nonostante le assenze, non perde più un colpo e senza le sei vittorie consecutive degli uomini di Conte sarebbe già in fuga in testa alla classifica. L’inizio di stagione nerazzurro è stato discontinuo nelle prestazioni e nei risultati. Ci siamo chiesti chi fosse il vero Conte e quale fosse la vera Inter. Forse ora abbiamo una risposta più chiara. Conte è sempre lui, ha voglia di vincere e non gli va proprio giù di perdere.

    L’Inter ha deciso di tornare all’origine, ha smesso i panni dell’assetata di possesso palla a tutto campo con dispendio di energie esagerate e ha accolto la se stessa più mansueta, ma pronta a sfruttare l’occasione cercando di non prendere gol ad ogni ripartenza delle avversarie. Con il “ritorno al futuro” l’Inter, pur non riuscendo a rimediare la qualificazione agli ottavi di Champions League, ha cominciato a macinare gol e punti in campionato, prima riguadagnando il secondo posto, poi consolidandolo e riuscendo pure ad accorciare ad una sola lunghezza la distanza dalla sempre più convinta capoclassifica Milan.

    Il lavoro è ancora lungo, stanno per arrivare partite difficili e momenti complicati ma le vittorie di sofferenza con il Napoli e di fatica fisica contro lo Spezia sono il segnale che i tifosi si aspettavano dalla squadra, non per il gioco che in questo momento non brilla, ma per la concentrazione e la determinazione che i giocatori ci stanno mettendo per vincere nonostante una fatica ormai palese. I giocatori dell’Inter dal dopo lockdown non si sono ma fermati tra campionato, Europa League e pause nazionali, alcuni (se non tutti) hanno la spia della riserva ben accesa. Lo stesso Lukaku, che non salta mai un minuto, comincia a lasciare qualcosa agli avversari anche a livello fisico nonostante rimanga sempre decisivo per le sorti della sua squadra.
     
     
    Serve una pausa e la sosta natalizia dovrà essere utile per ricaricare le pile.
    Ma c’è da fare un ultimo sforzo, c’è da stringere i denti e dare tutto in quel di Verona. La partita prima della sosta per l’Inter è forse quella con il cliente più scomodo. Il Verona è una squadra poco prevedibile ma che nelle ultime giornate si è dimostrata un’ “ammazza” grandi. La squadra di Juric è stata capace di andare a vincere sul campo dell’Atalanta (senza subire reti) e della Lazio per poi però cadere in casa contro la Sampdoria. 

    Juric sa far giocare bene le sue squadre e soprattutto sa come mettere in crisi le avversarie sulla carta più quotate. Per Conte non sarà facile, vincere a Verona vorrebbe dire battere un avversario ostico e ancor di più significherebbe andare in vacanza più sereni e rilassati. Ma gennaio sarà anche il mese di Marotta e Ausilio. Questa Inter ha bisogno di snellire la rosa (cosa molto difficile dati gli ingaggi dei giocatori da “lasciare”) e rinforzarsi in attacco. Come già dimostrato ampiamente l’anno scorso 3 punte in rosa per cercare di vincere lo scudetto sono poche. Lukaku e Lautaro fanno gli “straordinari” ma ogni tanto hanno anche bisogno di rifiatare e Sanchez (nonostante abbia dimostrato quanto sia importante la sua presenza in campo) non da le garanzie fisiche di durata nel tempo necessarie ad un calcolato turnover. La “quarta” punta stavolta va presa e va aggiunta anche in tempi brevi.

    Quello che risulta palese è che all’Inter manchi un giocatore brevilineo e scattante che sappia saltare l’uomo e creare la superiorità numerica dalla trequarti in su. Il solo Sensi (sempre che si sia ristabilito definitivamente) non basta, Brozovic, Barella, Vidal e Gagliardini non sono quel tipo di giocatore mentre purtroppo Eriksen è ormai sparito dai radar.  Si parla di Gomez e, secondo me, sarebbe l’uomo perfetto nel momento perfetto. Guardando la squadra di Gasperini si nota quanti giocatori di quel genere ci siano: Gomez, Ilicic, Malinovskyi, Muriel. Impensabile che l’Inter non ne abbia nemmeno uno.
    Gennaio si avvicina e lo aspettiamo con tanta ansia, ma prima c’è da stringere i denti ancora per 90 minuti.

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