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  • Roma-Inter, le pagelle di CM: Lukaku non fa regali, Moses cambia il match. Spinazzola vendetta a metà, Dzeko ok

    Roma-Inter, le pagelle di CM: Lukaku non fa regali, Moses cambia il match. Spinazzola vendetta a metà, Dzeko ok

    • Francesco Balzani e Pasquale Guarro
    Roma-Inter 2-2

    ROMA

    Pau Lopez 6
    : Non compie il miracolo su De Vrij, poi ha poco lavoro da svolgere per tutto il primo tempo se si esclude qualche occhiataccia a Sanchez e compagni da lontano.  Nella ripresa fa solo in tempo a vedere Lautaro battere a rete, peccato per gli interisti che il Toro sia in fuorigioco. Poi prende un giallo per perdita di tempo prima di essere spiazzato da Lukaku.

    Mancini 6: Bruno Peres è un amico, ma di quelli che ti costringono a guidare la macchina al ritorno. Nel senso che spesso lascia la fascia difensiva spalancata costringendo l’ex atalantino quasi a fare il terzino destro aggiunto contro uno come Sanchez. In fase offensiva non sfrutta la sfarfallata di Handanovic e manda fuori di testa a porta spalancata.

    Ibanez 7: Si è preso il microfono da frontman della difesa dopo lo stop di Smalling. Prove di Siviglia? Di sicuro una sorpresa d’addio di Petrachi, anche se qualche piccola stecca si sente quando arrivano le note alte. Detto ciò ha doti sui dover e poter lavorare soprattutto in personalità quando si ritrova nell’uno contro col Toro Lautaro e poi con Lukaku.  Bene anche quando si spinge al di là della linea di centrocampo. Finisce stremato, e forse infortunato. Alzi la mano chi credeva in lui appena un mese fa, Petrachi a parte. (74’ Smalling 6: si riprende il palco per le ultime canzoni, un po’ malinconiche visto il finale)

    Kolarov 6: Ha trovato una nuova mansione in questa fase di carriera, ma anche in questa posizione di terzo centrale servono riflessi pronti. E il serbo non li ha in occasione del gol di De Vrij. E’ cattivo quanto basta (per Di Bello) invece per avviare l’azione del 1-1 e farsi perdonare la dormita. Anche nella ripresa suda troppo con Lautaro ma poi regge l’urto fisico con Lukaku.

    Bruno Peres 6:  E’ come assistere a un cinepanettone. Sai già prima di entrare in sala (per ora drive in) cosa ti aspetta tra pregi e difetti.  In fase offensiva sa come prendersi la fascia e il fondo diventando uno dei pericoli maggiori per la difesa di Conte anche a causa della scarsa vena di Young. Dietro è un ologramma, e questo favorisce la vena accesa di Sanchez. Quando esci dalla sala stai col sorriso.

    Diawara 6:  Nel primo quarto d’ora bisogna controllare la lista degli invitati per accorgersi di lui. Al 17’ se ne accorgono tutti quando prima svirgola in direzione di Ibanez e poi regala un pallone a Young. Si riprende nella seconda parte della serata quando fa il suo ingresso trionfale fino all’area avversaria al 67’. Finisce coi crampi un minuto dopo. (68’ Cristante: leggermente più spigliato)

    Veretout 7: Gagliardini e Barella lo pressano a turno per fargli abbassare la cresta, ma il suo lavoro resta fondamentale per gli equilibri di un centrocampo con scarso cambio passo.  Quando la pressione diventa troppo pure il francese va in affanno ma senza mai crollare per terra tanto è che nella ripresa da un suo inserimento nasce il secondo tiro verso Handanovic. Non si arrende mai. Fino all’ultimo.

    Spinazzola 5: Sembrava la serata perfetta per una vendetta coi fiocchi, ma all’ultimo secondo commette un errore assurdo scalciando in area Moses e provocando il rigore.  Roba che si vede in prima categoria. Peccato perché aveva avuto un buon inizio con una palla tagliata a spicchi precisi per Dzeko e con una corsa in area interista che mette in apprensione Candreva. Ha voglia di rivincita dopo la bocciatura di Marotta, si vede e si sente. Sul gol di De Vriji però si fa anticipare e si divide le colpe con Kolarov. Si fa perdonare realizzando quello del pareggio che poi è pure il primo gol in serie A. Detto ciò assoluto Leonardo è il giocatore che meglio sta sfruttando il nuovo modulo.

    Mkhitaryan 7,5: Armonia e cattiveria, eleganza e cinismo. Morde subito come un serpente corallo al primo errore di Bastoni, poi fa ammonire Barella. E’ suo il primo tiro all’indirizzo della porta di Handanovic (unico nel primo tempo fino al gol di Spinazzola), è suo lo scambio con Dzeko che porta al gol di Spinazzola.  Anche nella ripresa resta il pungolo più fastidioso per Skriniar e compagni fino al gol costruito con Dzeko. Prezioso pure in fase difensiva. Ha quel veleno in corso in grado di creare superiorità e speranze a una Roma a cui ne servirebbero altri 5 come l’armeno. (83’ Perez ng: qualche guizzo)

    Pellegrini 5,5: Non ha l’obbligo di essere come Totti e De Rossi, ma ha il dovere morale di provare a prendere per mano la Roma nei momenti di difficoltà. E invece nel primo tempo è il primo a camminare spaesato spintonato dai passanti interisti che si trovano dalle sue parti. Non indovina un pallone, non ha intuizioni in verticale, si limita al palleggio di fine seduta. Quando tutto fila liscio i suoi errori pesano meno, ma restano. Deve crescere in questo. (83’ Perotti ng: entra e la Roma subisce. Solo un caso?)

    Dzeko 7: Tra passato (sfumato), presente e possibile futuro. Il bosniaco dallo sguardo triste nella prima mezz’ora si perde tra pensieri, riflessione e qualche vaffa ai compagni. Fa tutto tranne che il bomber nonostante qualche abbaglio di Bastoni. Ma da Dzeko bisogna aspettarsi il meglio: inventa un assist d’oro per Spinazzola e un’altro per Veretout in uno dei rari inserimenti. Poi diventa protagonista come nei cartoni di Holly e Benji: costruisce l’azione, finge il tiro e lascia a Mkhitaryan. Il sacrificio poi non manca mai.

    Fonseca 6,5: Non ha mai battuto una squadra che lo precede in classifica, e questo non è un caso. Stavolta ci va vicino davvero grazie a una prova convincente rovinata dal solito errore individuale. La Roma fa tutto bene nel primo tempo tranne il tiro in porta, poi aggiusta anche l’ultimo ingranaggio confermando i progressi di un modulo che durerà a lungo. E’ comunque uscito dalla crisi, e non era facile. Peccato sia tardi. 

    INTER

    Handanovic 5,5: Legge male la traiettoria del calcio d’angolo e manca la presa, Mancini lo grazia. Ha modo di rifarsi con una bella uscita su Veretout.

    Skriniar 5,5: Statico, scolastico. Non svolge le mansioni da terzo di difesa. Niente di nuovo.

    de Vrij 6,5: Salta tra Spinazzola e Kolarov e trova il gol dell’1-0- Duella per tutta la partita con Dzeko, una sfida complicatissima ma l’olandese non molla mai.

    Bastoni 5: Molle.

    (Dal 37’ s.t. D’Ambrosio: s.v.)

    Candreva 5: In difficoltà contro Spinazzola, non riesce mai a sfondare.

    (Dal 22’ s.t. Moses 6,5: Conte lo vuole alto in sostegno a Lukaku. Entra con ottimo piglio e freschezza atletica, pressa Spinazzola e guadagna il calcio di rigore del 2-2. Cambia l'inerzia della partita. 

    Barella 6: Alla prima dopo l’infortunio. Tempi ancora da registrare, esce con qualche buona giocata, ma non è ancora il vero Barella.

    Gagliardini 6: Opposto a Pellegrini, gioca una gara di contenimento e limita il diretto avversario.

    (Dal 24’ s.t. Eriksen 6: Tra le linee, da trequartista. Non combina molto, ma ha poco tempo per mettersi in mostra.

    Young 5: Bruno Peres gli causa l’emicrania.

    (Dal 22’ s.t. Biraghi 6: Sistema le falle di Young e offre maggiore equilibrio).

    Brozovic 6,5: In pressione costante su Diawara in fase di non possesso, subito nel cuore della regia quando l’Inter recupera palla. Gestisce il traffico con buoni tempi, servito da Sanchez in area di rigore, non è abbastanza cattivo e fallisce una buona occasione.

    Sanchez 7: Conferma l’ottimo momento di forma. Lì davanti è il più ispirato, salta l’uomo con continuità ed è sempre una valida soluzione per i suoi compagni. Suo l’assist da calcio d’angolo per il gol di de Vrij e anche quello a Brozovic, sprecato dal croato.

    Lautaro 5: In partite come queste, giocatori come lui, dovrebbero fare la differenza. Buio fitto.

    (Dal 22’ s.t. Lukaku 6,5: Questa sera non è in vena di regali. Quando l’arbitro fischia il rigore, prende in mano il pallone e si presenta dagli undici metri. Spiazza il portiere e fa 2-2.


    Conte 6: L'Inter fatica a costruire la manovra. Avrebbe forse potuto anticipare l'ingresso di Moses. 

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