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  • Inter, Lukaku è il passato e nessuno lo ricorderà come qualcuno di speciale

    Inter, Lukaku è il passato e nessuno lo ricorderà come qualcuno di speciale

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Lukaku ormai è il passato. Nei nostri ricordi passerà come sono passati tanti. Nessuno metterà mai in dubbio l’importanza che Romelu ha avuto per la conquista del titolo ma, allo stesso tempo, nessuno lo ricorderà come qualcuno o qualcosa di speciale. 

    Passeranno gli anni, le stagioni, e dopo di lui ne arriveranno altri a segnare nel bene o nel male il destino nerazzurro. Dopotutto, quanti grandi attaccanti ha avuto l’Inter in questi ultimi 20 anni? Vieri, Crespo, Cruz, Adriano, Ronaldo, Baggio, Recoba, Zamorano, Milito, Ibra, Icardi sono solo alcuni dei bomber che hanno vestito la nostra gloriosa maglia. Il destino di alcuni di loro è stato epico, di altri vincente e di pochi ricco di gol ma avaro di trofei. Abbiamo applaudito questi campioni e tifato per loro magari avendo paura di perderli, ma quando è successo abbiamo sempre e comunque voltato pagina. 

    Non è per tutti essere Zanetti, Facchetti o Picchi e, per questo motivo, non dobbiamo nemmeno prendercela troppo con Lukaku per essersene andato.

    Sulle modalità del suo addio bisognerebbe aprire però un piccolo capitolo a parte.

    Non c’è dubbio che l’Inter ha incassato volentieri i 115 milioni della sua cessione ma non nascondiamoci, il modo in cui Romelu ha fatto i bagagli ed è partito non è stato degno dell’affetto che i tifosi nerazzurri gli hanno sempre dimostrato.

    Lo abbiamo chiamato “gigante buono” perché ci ha fin da subito dato l’idea di essere un uomo squadra, un leader e un “bonaccione”, qualcuno si è spinto più in là pensando che lui avrebbe rifiutato un ingaggio più alto per sposare la causa della squadra che tifava fin da bambino: che ingenuità! 

    Lukaku ha trovato un terreno più florido e fertile oltre che più remunerativo e vincente e ci si è tuffato sopra senza colpo ferire, senza mezzo dubbio o ripensamento con annessa dichiarazione di essere tifoso del Chelsea fin da bambino. Ma quante squadre hai tifato da piccolo Big Rom?

    Comunque la pagina ora è girata e dopo gli addii traumatici di Conte, Hakimi, Lukaku e la “vicenda” Eriksen la società si è rimboccata le maniche e ha agito!

    Marotta e Ausilio stanno lavorando in mezzo alle sabbie mobili della proprietà ma, come spesso già successo, si sono attivati subito manco avessero l’istinto di Dasaev sulla seconda ribattuta verso la porta.

    Perso Eriksen in modo tanto preoccupante quando repentino il “duo” nerazzurro ha sostituito il danese con Calhanoglu, via Hakimi ha corteggiato Dumfries fino al suo avvenuto acquisto mentre, partito Lukaku, Marotta si è tuffato su Dzeko per tappare più possibile il buco creatosi in attacco.

    Chiariamoci, se partono questi big non è possibile, in queste condizioni di mercato, trovare chi sia meglio o uguale a loro ma, se sei bravo, puoi fare di necessità virtù guadagnando soldi e trovando gente comunque molto valida. 

    La società ha incassato 190 milioni e ha speso per Dzeko, Calhanoglu e Dumfries solo 15 milioni. Se non sì è bravo così allora ditemi voi quando lo si è.

    Il lavoro però non è finito e va completato. Non è un mistero che l’Inter debba arrivare ad acquistare con il budget rimasto una punta titolare. Si parla sempre di più di Zapata, Correa e Insigne. Non mi stupirei se in realtà oltre a questi nomi dal mazzo dovesse uscire una soluzione nuova e interessante di cui nessuno ancora parla.

    Ma il mercato è ancora lungo, aspettiamo e vediamo. Intanto dopo aver salutato Lukaku, approdato in una delle tante squadre per cui tifava da bambino, noi siamo pronti ad accogliere chi al suo posto arriverà e, come lui, suderà per la nostra gloriosa maglia.

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