'Ma come gioca questo?': l'Inter e San Siro estasiati dal baby Esposito
LE PAROLE DI CONTE - “Esposito? L’ho detto in conferenza e anche nello spogliatoio. Sarei stato un folle a farlo entrare se non mi fossi fidato, invece io mi fido molto di lui. Sa che deve volare basso e tenere i piedi per terra. Mi dispiace non averlo mandato al Mondiale, ma è un titolare a tutti gli effetti. Adesso deve continuare così”. Parole dolci per un duro come Conte, (Esposito è il più giovane esordiente dell'Inter in Champions, a 17 anni e 113 giorni. È record.) che evidentemente ha già avuto modo di testare le qualità del ragazzo in allenamento. E lo stesso parere è quello dei senatori della squadra, che proprio pochi giorni fa, con parole di stima, lo hanno fatto sentire parte integrante dello spogliatoio. È accaduto quando ha appreso che avrebbe saltato il Mondiale. Ma il pizzico di amarezza è stato subito spazzato via dalle parole dei compagni e di Conte.
CONCORRENZA PER LUKAKU - Più grigia, invece, la serata di Romelu Lukaku, che quando non segna risulta sempre poco utile alla squadra. Troppi appoggi imprecisi, stop sbagliati e movimenti appena accennati. Il gigante belga non morde, sbraccia e chiede palla, lo fa con insistenza, ma col fisico non sempre riesce a gestire. Anzi, quasi mai in verità. Deve aspettare di meno, prendere maggiori iniziative. A volte appare spento, quasi disinteressato. Poi da un momento all’altro quel corpo e quei muscoli possono sprigionare un’energia incredibile, ma l’Inter non può restare in stand by e aspettare le sue giocate estemporanee. Lukaku deve ritrovare vigore e la concorrenza del giovane e frizzante Esposito non può che fargli bene.