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  • MAROTTA FA FUORI NAINGGOLAN E ICARDI: 'NON RIENTRANO NEL NOSTRO PROGETTO'
MAROTTA FA FUORI NAINGGOLAN E ICARDI: 'NON RIENTRANO NEL NOSTRO PROGETTO'

MAROTTA FA FUORI NAINGGOLAN E ICARDI: 'NON RIENTRANO NEL NOSTRO PROGETTO'

Parla ancora Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter. Dopo le parole rilasciate a Sportweek, nel quale fa un punto sul calciomercato e lancia una frecciatina a Wanda Nara, il dirigente nerazzurro si sofferma sul caso Icardi a Sky Sport, in un'anticipazione dell'intervista che domani verrà proposta integralmente: "Metodo Marotta? Non è un “metodo Marotta”, direi che è un metodo che deve essere utilizzato in tutte le comunità: significa avere delle regole precise, significa avere dei diritti, ma soprattutto dei doveri. E questi doveri devono essere sempre rispettati". 

SU ICARDI E NAINGGOLAN - "Come si esce da questa situazione? Si esce innanzitutto con la chiarezza e la trasparenza. In una progettualità bisogna anche trovare i profili giusti. Questa è la strada che noi stiamo percorrendo. Abbiamo avuto modo di parlare con molta schiettezza e franchezza ai diretti interessati, pur nel rispetto di quelli che sono i loro valori contrattuali e valori professionali, ma abbiamo spiegato quella che è la presa di posizione della società. Questo credo che sia l’elemento più importante. Entrambi sanno di questa situazione che non significa in sostanza che vengono sminuite le loro capacità. Sono entrambi, secondo me, degli ottimi giocatori e degli ottimi talenti. Ma chiaramente il talento da solo fa vincere le partite, ma è la squadra che fa vincere un campionato e quando dico vincere un campionato significa raggiungere l’obiettivo che ognuno ha prefisso. Di conseguenza non rientrano nel nostro progetto, con la trasparenza e il rispetto che è loro dovuto". 

ANCORA SU ICARDI - "Una cosa è affermare che Icardi è sul mercato, è questo lo abbiamo detto, una cosa è rispettare quelli che sono poi gli aspetti contrattuali, un accordo collettivo che prevede comunque che il calciatore debba prendere parte agli allenamenti, quindi debba essere allenato. Noi non vogliamo assolutamente venir meno ai nostri doveri. Poi ci sono anche dei diritti, come quello dell’allenatore di scegliere la formazione da mettere in campo"

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