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  • Inter, Marotta: 'Rinvio giornata? Non c'erano le condizioni. In Europa a porte chiuse'

    Inter, Marotta: 'Rinvio giornata? Non c'erano le condizioni. In Europa a porte chiuse'

    Intervenuto ai microfoni di Sky, l’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha parlato della sfida contro la Juventus e affrontato il delicato argomento relativo al Coronavirus. 

    Cosa cambia con questa atmosfera?
    “È surreale giocare una partita di calcio senza pubblico. Le difficoltà le troveranno anche i calciatori nel concentrarsi sulle giuste motivazioni. Speriamo torni tutto presto alla normalità”

    Si sarebbe mai aspettato di giocare questa partita da dirigente dell'Inter?
    “Sono un uomo di calcio e di sport, ho cambiato tante società, sono principalmente un professionista che si lega alle società per cui lavora. L’importante è amare la propria professione, lo faccio da sempre. Mi trovo in una grande società e cercherò di renderli felici del mio lavoro”.

    Come mai Eriksen ancora in panchina?
    “Le partite durano 90 minuti e non è detto che delle scelte debbano avvenire dall’inizio. Oggi spesso e volentieri dalla panchina subentrano calciatori che possono diventare determinanti”.

    Che conseguenze potrebbero esserci in Europa con un eventuale stop in campionato che potrebbe accadere martedi?
    “Diciamo che sono aspetti valutativi e giuridici diversi perché la FIGC legifera per l’Italia mentre l’UEFA può dare altri indirizzi, che comunque lavora con gente responsabile che terrà conto di tutto ciò che sta accadendo. Non credo comunque ci sia il rischio di non giocare le Coppe, le indicazione che abbiamo ricevuto ci fanno pensare che si possa andare verso le porte chiuse”.

    Com’è andato il consiglio di Lega di oggi alle 12.30?
    “Abbiamo riunito velocemente il consiglio prendendo spunto da una sollecitazione che ci è arrivata da Tommasi. Non eravamo giuridicamente nella posizione di sospendere le partite perché troppo a ridosso degli avvenimenti che si stavano per disputare. Non c’erano i tempi e la Lega non poteva assumere una decisione che avrebbe modificato un programma stabilito. La Lega ha rispettato il decreto emanato nella notte”.

    Con quale spirito scendono in campo i calciatori?
    “Il clima che si respira è quello di disagio anche nei calciatori di qualsiasi squadra. Il pensiero non va solo a loro stessi ma alle loro famiglie e ai loro cari. La situazione è difficile e delicata. L’Inter ha adottato tutte le cautele per garantire a loro e ai loro cari la maggiore sicurezza nell’ambito del rispetto della loro salute e da questo punto di vista siamo certi di aver fatto il nostro dovere. Poi martedì ci sarà un consiglio federale che darà indicazioni alle quali ci atterremo come ci siamo attenuti ai decreti ministeriali”.

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