L'Inter grigia di Claudio Ranieri ha lasciato il posto alla pazza Inter di Stramaccioni. Una squadra che è tornata a segnare alla grande, ma anche a ballare come ai tempi di Gasperini in difesa. Eppure in questo "manicomio" calcistico non c'è spazio per il Pazzo, quello vero.

 

Con il passaggio al tridente, Milito gioca da centravanti puro, supportato da Zarate e Forlan. Così Pazzini si è accomodato in panchina e con Genoa e Cagliari è sceso in campo per sette, miseri minuti. Normale che siano così iniziate i soliti rumors di mercato che vogliono l'ex attaccante della Sampdoria lontano da Milano. Si è parlato in particolare di Anzhi, dove ritroverebbe Samuel Eto'o, suo compagno di reparto nei primi mesi nerazzurri.

 

Ma l'Inter di domani può veramente privarsi di Pazzini? Da una parte va considerato il fatto che il centravanti non sta disputando di certo la migliore delle sue stagioni da professionista. Sia con Gasperini che con Ranieri non ha brillato, segnando a malapena 8 reti tra campionato e Champions, anche se non solo per colpe proprie. Pazzini infatti è il classico centravanti che ha bisogno come il pane di rifornimenti dai compagni. Cross dalle fasce, palle filtranti da fantasisti e centrocampisti. Con Leonardo ha dimostrato di poter essere da Inter, ma solo se sussistono certe condizioni. Quindi prima di valutarne l'utilità in futuro, sarà necessario capire che squadra sarà l'Inter del prossimo anno.

 

Dall'altra parte però c'è un dato che non può essere ignorato. Pazzini è uno degli attaccanti più freschi della rosa nerazzurra. Ad agosto compirà 28 anni, l'età di piena maturità nel calcio moderno. Cederlo per trattenere Milito e Forlan può essere un controsenso anagrafico. Certo, se davvero l'Anzhi è disposto a riempire di nuovo Moratti di petroldollari, allora la cosa potrebbe anche essere valutata diversamente. Ma un'Inter che vuole guardare al futuro non può cedere l'unico centravanti non in età da pensione che possiede.