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  • Inter, ore frenetiche per i nuovi tamponi. Le nazionali e l'Ats, coi precedenti di Juve, Fiorentina e Napoli

    Inter, ore frenetiche per i nuovi tamponi. Le nazionali e l'Ats, coi precedenti di Juve, Fiorentina e Napoli

    • Emanuele Tramacere
    Sono e saranno ore frenetiche per l'Inter che entro la giornata di domani avrà ufficialmente il responso su quella che sarà o non sarà la ripresa delle attività e la conseguente possibile o non possibile partenza dei propri calciatori verso i ritiri delle rispettive nazionali. È infatti previsto per la mattinata di lunedì l'esito del nuovo giro di tamponi molecolari a cui si sottoporrà l'intero gruppo squadra a cui farà seguito un chiarimento con l'ATS, l'azienda sanitaria lombarda che dovrà pronunciarsi sia sulle modalità per l'eventuale ripresa degli allenamenti, sia per il come e dove trascorrere l'isolamento domiciliare dei calciatori negativi ai controlli per il Covid-19.

    IL COMUNICATO - Giovedì, quando l'Inter ha comunicato le positività di Stefan de Vrij e Matias Vecino che hanno fatto seguito a quelle di D'Ambrosio e Handanovic, l'ATS ha stilato un programma ben definito per la ripresa delle attività che si è concluderà proprio domani: "L’ATS di Milano, informata delle nuove positività, ha deciso quanto segue: 1) sospensione immediata di qualsiasi tipo di attività della squadra per quattro giorni, domenica 21 marzo compresa; 2) divieto di disputa di Inter-Sassuolo in programma sabato 20 marzo 2021; 3) divieto di rispondere alle convocazioni per tutti i calciatori convocati dalle rispettive nazionali. Nella giornata di lunedì 22 marzo, prima della eventuale ripresa delle attività, verranno ripetuti i tamponi molecolari a tutto il gruppo squadra"..

    LE NAZIONALI PRESSANO - Inutile dire che se dovessero sorgere nuovi casi di positività tutto si complicherebbe, ma se, come tutti si augurano, non dovesse essere così, lo scenario che si presenta davanti al club nerazzurro presenta due sfaccettature che passano proprio per le decisioni dell'Ats. Tante selezioni che si stanno giocando le qualificazioni ai prossimi mondiali, e in particolare Belgio (Lukaku), Croazia (Brozovic e Perisic), Slovacchia (Skriniar) e Danimarca (Eriksen) stanno spingendo affinché i propri tesserati, se negativi, possano proseguire l'isolamento fiduciario nei ritiri delle rispettive selezioni e non nelle proprie abitazioni.

    I PRECEDENTI - L'Inter non può quindi che comunicare ai propri tesserati quelle che sono le indicazioni dell'Ats e proprio qui si aprono i due differenti precedenti che hanno visto coinvolte altre società di Serie A. Il primo caso, è noto, è quello del Napoli con i calciatori che furono trattenuti prima nelle proprie abitazioni e poi con staffetta a Castelvolturno in occasione dell'ormai celebre rinvio di Juve-Napoli. Nessuno degli azzurri partì, ma proprio in quell'occasione, ci fu il caso opposto di alcuni dei calciatori bianconeri, fra cui Ronaldo e i sudamericani, che scelsero di abbandonare il J Hotel per volare nei ritiri delle rispettive nazionali costringendo prima la Juventus a comunicare l'uscita dal J Hotel all'Asl e poi la stessa Asl a denunciare il fatto in procura. Lo stesso accadde anche in casa Fiorentina, con alcuni dei nazionali che scelsero di violare l'isolamento e rispondere alla chiamata delle nazionali venendo poi segnalati dal club alle autorità sanitarie locali. Tendenzialmente l'iter dovrebbe essere lo stesso anche per l'Inter, con Antonio Conte che preferirebbe tenere a Milano i suoi calciatori che però, in caso di tampone negativo, saranno liberi di decidere cosa fare.

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