L'Inter si dà una bella riverniciata. Via un po' di vecchi, dentro forze nuove. Fin qui nulla di male, anzi. E' dai tempi del Triplete che i tifosi invocavano il ringiovanimento della squadra. Moratti ha tentennato, si è fidato dei suoi uomini mercato, che però hanno portato ad Appiano Gentile giocatori un po' acerbi (vedi Coutinho) o iper-valutati (tipo Alvarez). Così la rivoluzione è naufragata nei due anni passati e solo ora si è decisi a cambiare davvero passo.

 

Tra i senatori che potrebbero pagare il ricambio generazionale c'è pure Julio Cesar. Il portierone brasiliano ha avuto qualche guaio fisico nelle ultime annate e non sempre ha giocato sui suoi livelli standard, che sono manco a dirlo altissimi. Alcuni hanno paragonato la sua flessione a un altro numero uno verde-oro, Nelson Dida, passato da fenomeno a Paperone in un quattro e quattr'otto. Eppure Julio Cesar ha chiuso in crescendo la stagione e per essere un portiere non è nemmeno vecchissimo (farà 33 anni a settembre). Calcolato che l'Inter non ha in cassa vagonate di milioni, si può (o si poteva?) aspettare ancora un po' per dargli il ben servito. Anche perché il muro carioca non vuole lasciare i colori nerazzurri e sulle sue tracce non ci sarebbero club importanti in grado di fargli approvare l'idea di cambiare aria.

 

Sostituire Julio Cesar con Handanovic, se è logico e magari anche opportuno carte d'identità alla mano, potrebbe non essere economicamente conveniente. Anche perché l'Inter avrebbe già in casa un altro portiere di valore (Viviano) e almeno altri due giovani di grandi speranze (Bardi e Di Gennaro). Perché allora salutare Julio Cesar prima del tempo e spendere una buona fetta del budget mercato per lo sloveno? Non sarebbe meglio utilizzare gli stessi fondi in altri settori della rosa?