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  • Inter, qualcuno ha smarrito la retta via. Marotta corre ai ripari, sperando non sia troppo tardi

    Inter, qualcuno ha smarrito la retta via. Marotta corre ai ripari, sperando non sia troppo tardi

    • Pasquale Guarro
    Un confronto per non affondare, per ritrovare quella compattezza che negli ultimi anni ha permesso all’Inter di lottare ai vertici del campionato italiano e vincere trofei. Ce n’era bisogno, ad Appiano diverse teste, ormai da tempo, hanno iniziato a ragionare senza visione d’insieme. Troppi mugugni non costruttivi, lamentele fini a se stesse, anche da parte di alcuni big, che dall'addio di Conte in poi hanno perso più di qualche scontro diretto con il proprio ego. C’è chi ha smarrito umiltà, mettendo più volte in dubbio anche l’operato dell’allenatore. Calhanoglu lo aveva addirittura fatto a mezzo stampa,  poi scusandosi. Ma sono tutti segnali.

    L'ARGINE - Tempo scaduto, non si poteva andare oltre. Ecco perché la dirigenza tutta, con Marotta, Ausilio, Baccin e Zanetti si è radunata ad Appiano cercando un confronto schietto con squadra e allenatore. Era ora di mettere un punto e ripartire, anche per contenere quelle voci relative a un possibile cambio in panchina, che hanno iniziato a diffondersi subito dopo la sconfitta patita contro il Bayern. Spifferi che in un ambiente malandato avrebbero creato altri danni, rafforzando la posizione di qualche scontento e indebolendo la guida tecnica.

    IL PUNTO DI MAROTTA - Meglio guardarsi negli occhi, insomma. Cioè, meglio di niente. Perché spesso, non sempre, una volta giunti a questo punto è già tardi. Certo, non è detto sia il caso dell’Inter. Molto dipenderà dagli uomini, sono sempre quelli a fare la differenza. E proprio su questo aspetto ha voluto puntare ieri Marotta, sul senso di responsabilità che deve tornare a prevalere sugli egoismi. Nessuno si senta indispensabile o migliore dell’altro. Nessuno si arroghi il diritto di lamentarsi in campo contro i propri compagni e tutti, ma proprio tutti, seguano le idee dell’allenatore come in passato, a testa bassa, hanno seguito quelle di Conte. Contro il Torino il primo esame della nuova era. Si spera.

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