Inter, Sarr è l'alternativa baby in attacco: più Thuram che Arnautovic, già convocato da Inzaghi

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Il ko di Marko Arnautovic non porterà l'Inter a tornare sul mercato. L'ha confermato Beppe Marotta che Inzaghi dovrà fare di necessità virtù utilizzando il materiale umano che ha già a disposizione per sopperire all'assenza del bomber austriaco. E se Mkhitaryan o Klaassen potrebbero agire accanto a Thuram e Lautaro Martinez, c'è un ragazzino che scalpita in Primavera e che sarà aggregato alla prima squadra in queste giornate. Si tratta di Amadou Makhtarlayi Sarr.LA SUA STORIA - Classe 2004 Sarr nasce a Gossas in Senegal e arriva ancora minorenne in Italia in provincia di Treviso. Come tanti ragazzini della sua età inizia presto a giocare a calcio e parte nel nostro paese nel esettore giovanile della Liventina in Veneto, scuola calcio associata spesso all'Inter. Con i biancoverdi diventa Campione d'Italia categoria Giovanissimi e da lì, nel 2018 viene prelevato dall'Inter che lo porta a Interello dove fa tutta la trafila dall'Under 16 fino alla Primavera anche se ha spesso alternato annate buone ad altre di "apprendistato" giocando con ragazzi più grandi di lui. La migliore? La 2021/22 con 37 presenze e 20 gol fra Under 18 e Viareggio Cup.
GIA' CONVOCATO, PIU' THURAM CHE ARNAUTOVIC - Fisico longilineo ma importante (alto oltre il metro e 90) non è un finalizzatore puro e anzi spesso tende a decentrarsi partendo dalla destra, ma non perde occasione né per aiutare i compagni, né per buttarsi nel traffico sgomitando senza paura nei contrasti. Più che un vice-Arnautovic per caratteristiche può essere paragonato più a Marcus Thuram e infatti, come il figlio di Lilian soprattutto a inizio carriera, preferisce agire sulle fasce che non in mezzo all'area di rigore. Mancino naturale, in Primavera è a quota 2 gol e 1 assist fra Campionato e Youth League, è in realtà già stato convocato due volte da Inzaghi in stagione. Contro Cagliari e Fiorentina, infatti, Sarr ha già assaggiato l'atmosfera dello spogliatoio dei grandi.
@TramacEma
Tu scrivi poemi, ideologie, programmi politici, strategie di marketing. Ma sono solo chiacchiere astratte . I giocatori, secondo le società che li crescono, li cedono, li comprano, O SONO BRAVI, O NON SONO BRAVI. Non cè tanto da strologarci sopra. A 22 anni uno è giovane? E' maturo? E' pronto? Evidentemente dipende dai casi. Francesco Pio Esposito (18 anni) secondo me in assenza dell'austriaco, l'avrei portato volentieri in panchina in Serie A. Sarr no. Però, non a causa della sua età. A causa dell'immaturità tecnica (innanzitutto), fisica, agonistica e caratteriale. Io alla televisione, l'ho visto demotivarsi dopo tre banali e venialissimi errori consecutivi. L'età non significa nulla. E mai nessun manager calcistico, nessun allenatore, nessun presidente di Società si è sognato di dire circa un valido e completo calciatore dei suoi. "Ah no, quello lì, la prossima non giocare perchè troppo giovane". Non è mai successo. Inzaghi non è uno che lancia tanti giovani perchè non si è mai trovato di fronte un fenomeno e Marotta la pensa nel suo stesso modo, per non parlare di Ausilio. Oltretutto, la Società quest'anno ha tirato su un'ottima compagine dove non mi viene in mente un giovane che avrebbe potuto fare meglio dei 23 della rosa di prima squadra. Fosse stato solo per me, io avrei aumentato la rosa di prima squadra a 27 ed avrei selezionato solo giovani - e addirittura allontanandoli dalla Primavera per fare annusare loro la Champions come giovani cresciuti in società - per il contingente di quattro in sovrannumero: DiGennaro (III° portiere), Stabile (stopper), Zanotti (laterale difensivo), Stankovic (mediano difensivo), Valentin Carboni (attaccante). Ecco, secondo me, seppure giovani, questi quattro sarebbero già pronti ad integrare la rosa dei 23 titolari. Ma Sarr non ce lo vedo ancora, Owusu forse sì, ma non come attaccante perchè Inzaghi non vuole attaccanti laterali. Finchè sono solo "promettenti", lascia ai giovani la libertà di sbagliare nella squadra Primavera. Se le loro "promesse" iniziano a concretizzarsi, mandali invece in in panchina con gli adulti titolari. Non ci sono frasi fatte in quel che dico, ma una logica elementare che viene seguita - con poche verianti - in tutte le squadre. In quelle modeste, come in quelle importanti. Se sei un vero fenomeno giochi in prima squadra pure a 16 anni. Se vuoi ti faccio nomi. C'è l'irlandese Zefi (credo di 17 anni e mezzo), che se ne vuole andare dall'Inter perchè pretende la prima squadra.......
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