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  • Inter: Shaqiri, un flop da 15 milioni

    Inter: Shaqiri, un flop da 15 milioni

    Il mercato di gennaio dell'Inter ha portato in dote ben quattro giocatori che avrebbero dovuto dare una mano alla squadra a risalire la china, ma conti alla mano tutto ciò non è successo. Se Podolski può essere considerato un vero e proprio pacco arrivato dal Londra, sponda Arsenal, Davide Santon è stata la nota più lieta, mentre il talento di Brozovic si è visto a intermittenza. Il calciatoro da cui ci si aspettava il vero salto di qualità, ovvero Xherdan Shaqiri si è perso per strada e le sue prestazioni sono andate in calando in maniera preoccupante.


    PANCHINE SIGNIFICATIVE- Roberto Mancini ha voluto lanciare un messaggio chiaro a Shaqiri: tutti sono utili e nessuno è indispensabile. Il tecnico jesino non si è fatto problemi a relegarlo in panchina nelle ultime due giornate contro il Verona, ma soprattutto, a sorpresa, nella Stracittadina di domenica preferendogli Hernanes nel ruolo di trequartista. Mancini poco prima del match contro il Milan ha parlato così, ai microfoni di Mediaset Premium, in merito all'esclusione dell'ex Bayern: "Abbiamo investito su di lui, ha cambiato campionato e metodi di allenamento. È normale che, dopo un buon inizio, abbia avuto un calo. Sa che può dare di più, non ci sono problemi con lui. Sento in giro voci strane…". 

    TANTO FUMO POCO ARROSTO- Shaqiri ha messo insieme undici presenze in Serie A realizzando una sola rete, sfornando due assist per i compagni. Le prime partite avevano lasciato tutti a bocca aperta e sembrava che l'Inter avesse trovato quel giocatore capace di giocare tra le linee e di cambiare le sorti della partita in qualunque momento: questo purtroppo per i nerazzurri non si è ancora visto e il suo rendimento è calato vistosamente rispetto all'inizio, tanto che non è mai riuscito ad incidere positivamente per la sua squadra, risultando fumoso e poco concreto.

    SETTE PARTITE PER RILANCIARSI- Nonostante tutto Shaqiri ha preso bene le ultime esclusioni elogiando il tecnico: "Mancini ha sicuramente influito sulla mia scelta, ma non solo lui. Voglio riportare il club in alto, l'Inter è una società affascinante, poi Milano è bellissima ed è vicina alla mia famiglia. Sono arrivato qui per continuare a vincere e dare il mio contributo tedesco, cioé provare a vincere sempre, trasmettere elettricità ai compagni, lottare su ogni pallone". Mancini nonostante le ultime esclusioni punta molto sul talento nato a Gjilan, su cui l'Inter ha investito tanto e dovrà pagare al Bayern un riscatto obbligatorio da 15 milioni di euro per l'intero cartellino. Il vero Shaqiri, ma questo discorso vale un po' per tutti, andrà valutato nella prossima stagione quando il classe '91 inizierà la preparazione da zero e avrà imparato a conoscere meglio i metodi di lavoro di Mancini. Sono rimaste solo sette giornate di campionato e Shaqiri dovrà dimostrare di meritarsi la maglia da titolare, perchè fino a questo momento il suo rendimento è stato da flop più che da top. 

    MG


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