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  • Inter, Spalletti: 'Vorrei allenare ancora Rafinha. Scudetto? Lo rivince la Juve'

    Inter, Spalletti: 'Vorrei allenare ancora Rafinha. Scudetto? Lo rivince la Juve'

    Alla vigilia del match di Champions, Luciano Spalletti parla in conferenza stampa e presenta la sfida contro il Barcellona.

    Quanta fiducia vi danno le partite vinte?
    “Possiamo giocare contro tutti e siamo ancora quelli lì. La squadra sta facendo bene e questa è l'occasione per vedere se possiamo essere alla pari contro chiunque. Quando si parla di Barcellona si parla del livello più alto che si può affrontare”.

    Il suo primo pensiero nel vedere Messi convocato?
    “La loro è una mentalità di squadra, un essere sempre dentro le massime potenzialità di sviluppo di gioco. Poi Messi è la ciliegina”.

    Borja ha detto che sarà difficile tenere palla, potrete trarre indicazione dalla tattica adottata da Mourinho?
    “Secondo me no. Il modo di ragionare e comportarsi deve essere di fare quello che abbiamo preparato. Adesso siamo sulla buona strada e il modo di lavorare è un valore. Vogliamo andarli a prendergli e togliergli la scelta dei tempi d'azione perché altrimenti ti schiacciano”.

    L'ultima volta ha detto che se preparasse le partite come il Barcellona perdereste 18-0, era una critica o un elogio?
    “Come poteva essere una critica? Intendevo dire che sono talmente bravi a condizionarsi da soli che non hanno bisogno di una preparazione che dura giorni. Io non mi permetto assolutamente di criticare nessuno. E poi se devo criticare qualcuno cosa faccio, prendo proprio il Barcellona?" Il Barcellona è la strada da seguire”.

    Dopo l'andata ha chiesto un atteggiamento da Inter, domani cosa dovrà cambiare?
    “Non siamo riusciti a  tenere palla dopo dopo averla riconquistata. Ci sarà da essere più bravi in quello perché loro vogliono strapparla subito. Gli spazi saranno stretti e i tempi corti, ci sarà bisogno di personalità per trovare il largo”.

    Nelle ultime due partite avete giocato con un modulo differente, come andrà dopo il rientro di Nainggolan?
    “È ripetibile anche con Nainggolan perché è un calciatore completo, che oggi valuteremo bene in allenamento. Lui sa fare anche il mediano, anzi, lui è partito da lì e quando a Roma l'ho invertito con Pjanic a Roma è successo di tutto, si sono scatenate le migliori penne del giornalismo, poi hanno lavorato con le gomme da cancellare e adesso non se ne trova traccia. Radja è un giocatore di  vampate”.

    Pensate al primo posto nel girone?
    “Dobbiamo stimolarci ma non essere presuntuosi, abbiamo gare difficilissime e la qualificazione è da guadagnarsela. Essere nelle condizioni di poter dipendere da noi stessi è una cosa fondamentale e saremmo felici di passare il turno anche da secondi”.

    Miglior difesa e tanti giocatori che arrivano al gol, sono dati che la rendono orgoglioso?
    “Si, il nostro adesso è un campionato migliorato. Ci sono squadre costruite bene. La nostra deve essere una crescita continua nell'andare a proporre un calcio migliore”.

    Si pente di non aver tenuto Rafinha?
    “Non so come rispondere perché credo di aver già detto tutto. Lui è stato importante per noi, uno di quelli che ha determinato la nostra presenza in Champions, ma arrivati in fondo c'erano scadenze e prezzi e noi non potevamo fare questa operazione perché il Barcellona voleva quei soldi li. Avessimo potuto, avremmo tenuto anche Cancelo, ma c'erano vincoli e paletti da rispettare e la società ha fatto bene a rispettarli. Lo allenerei volentieri, ma adesso è del Barcellona”.

    Dal punto di vista tattico, cambierà strategia in base alla presenza di Messi?
    “Messi è una preoccupazione per tutti ma l'atteggiamento di squadra non cambia. deve venire prima la considerazione del compagno di squadra rispetto a quella dell'avversario”.

    Sente che sta costruendo un'Inter con una mentalità che può durare nel tempo?
    “Secondo me è quello il discorso da fare, lavorare in maniera profonda per portare il nostro messaggio a tutti i componenti. Per confrontarsi a questi livelli ci vuole un tempo di esecuzione e giusti elementi con le qualità che occorrono. Se si va a vedere cos'era l'Inter quando siamo arrivati e il poco tempo che ci abbiamo messo per raggiungere chi partiva davanti a noi dopo anni di lavoro, si riconosce la qualità del lavoro. L'Inter era arrivata a 30 punti dal Napoli, adesso qualcuno dice che siamo meglio di loro e si va nella presunzione perché il Napoli è arrivato li dopo anni di lavoro”.

    Allegri ha detto che l'Inter è costruita per vincere lo scudetto e che il Barcellona è favorito alla vittoria in Champions, come risponde?
    “Si tende di creare attenzione verso gli altri, è un giochino che si fa per stare dentro a un modo di fare questa professione. Loro sono i più forti di tutti e probabilmente rivinceranno il campionato. Mentre sul Barcellona ha ragione, anche per quello che potrebbe essere il confronto contro di loro. Il Barcellona è la squadra più forte”.

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