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  • Spalletti: 'Juve arrabbiata? Inter feroce. Scudetto? Difficile l'anno prossimo'

    Spalletti: 'Juve arrabbiata? Inter feroce. Scudetto? Difficile l'anno prossimo'

    Alla vigilia della sfida contro la Juventus, Luciano Spalletti ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa di Appiano Gentile.

    AI TIFOSI SU FACEBOOK -  “La squadra sta bene, ha fatto quello che doveva fare ed è pronta a giocare un match fondamentale per il nostro obiettivo. Abbiamo l’occasione di regalare qualcosa di meraviglioso ai nostri tifosi e mi aspetto una prestazione di livello. In questa stagione abbiamo lasciato risultati per strada, ma ci siamo anche conosciuti meglio e adesso siamo a un buon livello. L’Inter-Juve più importante degli ultimi anni? Non dobbiamo creare confusione sul nostro obiettivo, ci interessano i tre punti per conseguire il nostro obiettivo, non ci interessano i tre punti in meno per la Juventus. 


    Cosa le da più fiducia?
    “La crescita della mia squadra. Abbiamo imparato a dialogare con i nostri difetti, siamo pronti a questo finale di campionato”.

    L'ultima partita a Roma è un peso che grava sulle vostre spalle?
    “Io ci metterei la firma per arrivare all'ultima e avere la possibilità di giocarci la Champions”

    Si aspettava un Salah così forte?
    "Ho toccato con mano. Poi va aggiunto il lavoro di Klopp, io ci ho provato a fargli capire di giocare un po' più centrale. E dico che ha ancora margine per crescere, perché è un ragazzo che mette a disposizione tutto se stesso per l'obiettivo della squadra”.

    Si aspetta che l'Inter esprima il massimo?
    “Mi aspetto una prova importante, sono partite in cui chi pensa di nascondersi viene subito stanato. Bisogna cercare le giocate che fanno la differenza. Il saggio del calcio dice che prima della giocata illuminante bisogna correre e vincere tanti contrasti. Dopo la giocata illuminante, bisogna correre e vincere altri contrasti. Non basta solo una cosa”. 

    Ci sono le condizioni per pressare la Juve in tutta la partita?
    “A volte non ci siamo riusciti, ma abbiamo sempre cercato di farlo. È più facile se si riesce a giocare nella metà campo opposta per un alto minutaggio. Ma bisogna anche saper leggere i momenti perché questa Juve ha anche giocatori che ribaltano velocemente l'azione e sanno comportarsi anche quando li aggrediscono nella loro metà campo. Allegri è uno bravissimo nel mettere al centro del suo gioco la condizione tecnica e la qualità del calciatore. Sa metterli nella giusta condizione per fargli esprimere il proprio talento. Allegri è quello più bravo a leggere le partite”. 

    Ci sono momenti in cui rimpiangi quei momenti in cui eravate al di sopra delle vostre possibilità?
    “Se si fanno certi risultati è perché nessuno ce li ha regalati, dipendono sempre dal lavoro, dall'impegno e dalla qualità messe in campo. Quando dico che abbiamo imparato a dialogare intendo questo, cioè che abbiamo dei rimorsi per alcuni punti lasciati, ma adesso abbiamo più equilibrio. Adesso siamo più solidi perché abbiamo risolto le nostre cose”.

    A che punto siete, può servire un pareggio?
    “Bisogna allungare l'elastico fino a quando c'è margine. La possibilità di poter fare qualcosa di più sotto l'aspetto dei gol fatti c'era e c'è. Ma abbiamo chiesto che segnassero altri oltre le pute ed è accaduto, abbiamo chiesto le vittorie in trasferta e ci sono state. Il giocatore forte e di responsabilità vive questi giorni intensamente, non crea tensione. Il pareggio non serve, entrambe le squadre giocheranno per vincerla”. 

    Ti aspetti una Juve più arrabbiata dopo la sconfitta contro il Napoli?
    “Secondo me è uguale. Loro arrabbiati per la sconfitta contro il Napoli? Noi è sette anni che non portiamo a casa niente, allora siamo in vantaggio: saremo ferocissimi”.

    L'Inter rischia il paradosso, senza la Champions è un fallimento
    “Il lavoro rimarrà, come il viaggio e i viaggiatori. Può essere una bella storia da raccontare anche se non arrivi al risultato. Siamo venuti qui per fare le cose per bene e non mi sento né bravo quando vinco né coglione quando perdo. Ho allenato prima i bambini e poi i grandi, mi sono sempre trovato bene in ogni contesto”.

    I tifosi della Juve chiedono ancora di tirare fuori gli attributi dopo 6 scudetti, sembra paradossale
    “È un'esasperazione italiana. Io vedo una crescita nel nostro calcio e anche all'estero sanno che quando si fa bene in Italia si può fare bene ovunque. I nostri risultati sono frutto della nostra tradizione, l'italiano viene sempre rispettato come uno che ha qualità e soluzioni”.

    Si sfidano due attacchi forti e due difese che sono tra le migliori, cosa farà la differenza?
    “Difficile poterlo dire. Le squadre ha a disposizione attrezzi per scardinare le difese avversarie. E per una buona difesa ci vuole il supporto dei giocatori offensivi che non danno tempo di pensare ai centrocampisti avversari” .

    Le palle inattive possono essere un aspetto fondamentale?
    “Fa parte delle caratteristiche delle squadra, la Juventus è imponente dal punto di vista fisico e noi non anche non siamo messi male. Loro hanno più possibilità sul calcio diretto, perché hanno specialisti del gesto”.

    In settimana abbiamo visto giocatori in fiducia, sente che la squadra crede di poter vincere?
    “È una squadra che si è costruita nelle gare precedenti la possibilità di conseguire qualcosa di grandioso. Abbiamo fatto allenamenti di quelli veri”.

    Pensa che l'Inter l'anno prossimo possa ridurre il gap con la Juventus e partite per vincere lo scudetto?
    "Sarà molto complicato. I nostri tifosi sicuramente viaggiano a punteggio pieno dal punto di vista della presenza e dell'affetto. Anche dopo la sconfitta contro il Genoa sono venuti in albergo per chiederci come mai non stavamo facendo bene come avevamo dimostrato di poter fare all'inizio, poi hanno raccontato e scritto di una contestazione, ma non era così. Non so in fondo come la penseranno e quel che si aspetteranno l'anno prossimo, ma ci sono delle differenze: la Juventus lavora a un certo progetto da tanti anni e ha fatto vedere di essere all'altezza, il Napoli lavora da diversi anni con lo stesso allenatore che è stato bravo a creare una mentalità di cui si parla ovunque. Sarà fondamentale arrivare in fondo senza dover ripartire quasi da zero. Secondo me quest'anno non sarà così e sarà importante parlare con chiarezza per non illudere e rincorrere ciò che non si può sostenere. Poi per vincere uno scudetto ci sono cose da mettere a posto". 
     


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