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  • Spogliatoio Inter: chi resta, chi parte

    Spogliatoio Inter: chi resta, chi parte

    • Emanuele Tramacere

    Lo spogliatoio dell'Inter è una polveriera. La certificazione è arrivata nella serata di domenica, quando nel post-partita della sfida contro la Juventus, i messaggi rilasciati in conferenza e alle tv dal direttore sportivo Ausilio e dal vice-presidente Zanetti hanno puntato il dito contro lo scarso impegno dei giocatori. "Da gennaio qualcosa si è rotto" è la frase che accomuna il pensiero dei due dirigenti che, guardando alla prossima stagione, stanno valutando chi, dell'attuale rosa a disposizione di Roberto Mancini, merita la conferma e chi, al contrario, è considerato superfluo o perlomeno sacrificabile. 


    PORTIERI, HANDANOVIC LA CERTEZZA – Poche discussioni per quanto riguarda la porta. Samir Handanovic è stata ed è tutt’ora una certezza di cui l’Inter non può fare a meno. Ha da poco rinnovato il proprio contratto e sarà una garanzia anche nella prossima stagione. Più probabile l’addio di Juan Pablo Carrizo (contratto in scadenza 2017) che potrebbe essere sostituito da un giovane portiere di rientro, cresciuto magari nelle giovanili nerazzurre, che possa riempire le caselle delle liste campionato e Uefa insieme a Tommaso Berni.

    TERZINI: RINNOVA NAGATOMO – Sugli esterni di difesa l’Inter continua ad avere grossissimi dubbi. Partita ad inizio stagione con 6 interpreti, si ritrova oggi ad averne 4 a disposizione e nessun titolare. La certezza è che Yuto Nagatomo rinnoverà il proprio contratto in scadenza a fine stagione, ma l’Inter ascolterà le proposte che arriveranno dall’Inghilterra. Stesso discorso anche per Santon che potrebbe restare solo per un discorso legato alle liste Uefa e campionato. Alex Telles, alle condizioni imposte dal Galatasaray non sarà riscattato e, a conti fatti, solo Danilo D’Ambrosio è certo della riconferma.


    DIFESA SOLO MIRANDA E’ UNA GARANZIA – Sono solo 3 al momento, i difensori centrali a disposizione di Mancini. Fra Miranda, Murillo e Juan Jesus, tuttavia, l’unica certezza è rappresentata dall’ex Atletico Madrid (su cui pende un obbligo di riscatto importante 11 milioni alla prima presenza nel 2017). Sacrificabile, dati i limiti tecnici mostrati nelle ultime uscite è invece Jeison Murillo, pagato 8 milioni dal Granada. Per lui si era parlato di Manchester United a gennaio e a giugno, in caso di offerta superiore ai 10/12 milioni sarà valutata una possibile cessione. Stesso discorso anche per Juan Jesus, che da tempo non è più un titolare in casa nerazzurra e con un contratto in scadenza 2018 potrebbe essere l’anno buono per realizzare una piccola plusvalenza con una cessione. Tornerà Ranocchia che dovrebbe essere tenuto, questa volta sì, come possibile rincalzo.
     
    CENTROCAMPO, BROZOVIC IL SACRIFICATO – Chi potrebbe rinforzare il reparto arretrato nel corso della prossima stagione è Gary Medel che più volte, con la maglia del Cile, ha dimostrato di avere più ragion d’essere nel ruolo di difensore che in quello di mediano davanti alla difesa. L’Inter dovrà fare grandi acquisti nel reparto centrale e se Felipe Melo può tornare utile come alternativa a centrocampo e se Geoffrey Kondogbia non può essere messo sul mercato oggi per evitare importanti minusvalenze, è Marcelo Brozovic il candidato numero uno ad essere sacrificato. L’Inter chiede almeno 25 milioni, ma la sensazione è che con 18 (di cui 5 da versare alla Dinamo Zagabria a giugno) l’affare si farà. Capitolo a parte per Gnoukouri a cui sarà concesso di andare a fare esperienza in un club di fascia media di Serie A.

     

    TROPPE FINTE PUNTE, DUE SOLI ESTERNI – L’errore più grande delle ultime due sessioni di mercato è stato spostare il fulcro del gioco nerazzurro sulla trequarti offensiva senza assicurarsi un’alternativa in mezzo al campo. L’Inter nelle idee di Mancini doveva giocare con un 4-2-3-1, ma la scarsa propensione degli ultimi acquisti al sacrificio in fase difensiva ha fatto crollare i progetti del tecnico. Difficile che venga riscattato dalla Roma Adem Ljajic, il cui cartellino costerebbe troppo all’Inter (11,5 milioni di euro). Sarà riscattato, ma con l’intenzione di cederlo immediatamente, Stevan Jovetic che completerà lo stesso percorso intrapreso da Shaqiri la scorsa estate. Certi della conferma sono invece Perisic e Biabiany, gli unici esterni di ruolo a disposizione di Mancini. Il tecnico, però, è costretto ad utilizzarli con il contagocce complice la scelta, a gennaio, di acquistare un giocatore come Eder (obbligo di riscatto anche per lui) e di rilanciare Rodrigo Palacio il cui contratto è stato da poco rinnovato.


    ICARDI SARÀ CEDUTO – Con il baby Manaj destinato al prestito, proprio Eder e Palacio potrebbero ricoprire, nel corso della prossima stagione, il ruolo di prima punta atipica, quella che partecipa alla manovra e mette in moto i compagni. Un ruolo che Mauro Icardi, al momento, non riesce proprio a digerire. È il giocatore di maggior valore della rosa e per questo, in caso di mancata qualificazione in Champions League, sarà ceduto. Servono almeno 45 milioni di euro per convincere Thohir a lasciarlo partire, ma con quei soldi si finanzierebbe, di fatto, tutta la prossima campagna acquisti.

    INTER PIU' ARGENTINA - Ever Banega sarà il primo colpo di un’Inter nuova, ma con uno spogliatoio più unito e dal volto più argentino. L'obiettivo? Ritrovare prima di tutto la compattezza e la serenità che negli anni fra il 2006 e il 2011 hanno riempito la bacheca nerazzurra di trofei. Il dubbio ora resta solo uno: sarà ancora Mancini l'allenatore dell'Inter della prossima stagione?


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