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  • Inter, Stankovic 'Noi come la Juve'

    Inter, Stankovic 'Noi come la Juve'

     

    Il  centrocampista dell’Inter Dejan Stankovic ha parlato oggi ai microfoni di Sky Sport24 HD.

    Sulle sue condizioni di salute.

    Sto bene, ma non sono abituato a star fuori così a lungo. Ci sono tantissimi pensieri che ti passano per la testa, ma l’affetto della gente che mi sta intorno e la voglia di rientrare mi tirano su. Ho fretta di tornare.

    Quando rientrerai in campo?

    Non lo so. Dopo il primo intervento avevo degli obiettivi, più o meno delle date. Adesso l’importante è tornare.

    Su Stramaccioni.

    Dal primo giorno in cui è arrivato si è instaurato un rapporto sincero, pulito e trasparente. Abbiamo sempre parlato di come stanno le cose senza mai girarci intorno e si è creato un rapporto importante. Da fuori, vedo come gestisce il gruppo, come sta caricando i ragazzi. La partenza di questa stagione non è stata gran che, ma con la sua mentalità e la sua grinta è riuscito a fare qualcosa di importante. Abbiamo raddrizzato una stagione e ora le cose stanno andando come volevamo all’inizio.

    La capacità di Stramaccioni di cambiare in corsa il sistema di gioco è un qualcosa in più rispetto ai suoi predecessori?

    Secondo me sì e, come il mister, anche i miei compagni. Abbiamo un livello molto alto di giocatori che riescono ad adattarsi in qualsiasi ruolo e in qualsiasi momento. Sono molto orgoglioso dei miei compagni e di come siano riusciti a cambiare prima la mentalità e poi il gioco.

    Cosa manca ancora all’Inter per raggiungere la Juventus?

    Se non avessimo perso tre punti contro il Siena, saremmo stati lì. È comunque giusto parlare dell’ottimo campionato della Juve o del Napoli, che sta facendo delle cose importanti, ma possiamo immaginare come si sarebbe potuto parlare dell’Inter. Come tutti, penso che la Juve abbia qualcosa in più, non solo rispetto all’Inter, anche rispetto alle altre grandi. Ma l’Inter è quella che ha reagito nell’arco di un mese e che ha fatto il salto di qualità.

    In passato sei stato vicino alla Juventus.

    Ho avuto momenti così belli all’Inter che quelle cose le ho cancellate dalla mente.

    Su Cassano.

    Sono contento di lui. Ci sono tantissime chiacchiere intorno al suo nome, alle squadre in cui ha giocato, ai mister che ha avuto, ma con noi sta vivendo un periodo d’oro.

    Stramaccioni lo ha definito il leader di questa squadra. Lo vedi così?

    Con il suo nome e come personaggio si mette davanti, ma per essere leader devono passare un po’ di anni e di esperienza in nerazzurro. Per essere uno in prima fila nell’Inter deve passare un po’ di tempo.

    C’è un po’ di paura per la partita contro il Partizan dopo i fatti di due anni fa?

    Secondo me non sarà codice rosso. Quello che è successo due anni fa è stato un caso, un fuori onda che nessuno si aspettava, un fulmine a ciel sereno per tutti noi. Ma io non posso giudicare il mio popolo, ci sono quelli che sbagliano e che è giusto debbano pagare, ma per giovedì non vedo grandissimi problemi. Vengono e seguono la squadra. Sono venuti in 5 mila da Spalato, sì un po’ caldi, ma niente di che.

    Al centrocampo dell’Inter manca più Stankovic  o Paulinho?

    Lui di sicuro è più giovane di me, sta alla grande e meglio di me in questo momento.

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