Calciomercato.com

  • Inter: Zanetti... come un gol
Inter: Zanetti... come un gol

Inter: Zanetti... come un gol

  • Massimo Airoldi

Bastano 15 minuti comprensivi di recupero, per infiammare uno stadio quasi sopito da una partita modesta e sofferta da parte dell'Inter. Al 34° del secondo tempo Zanetti è pronto ad entrare e quando prende il posto di uno stanco e fuoriruolo Thaider, il Meazza esplode in un urlo almeno pari a quello di un gol. Entra in campo, dopo poco meno di 7 mesi dall'infortunio al tendine d'Achille, il Capitano.

Gli bastano 10 minuti più recupero per scaldare la platea: prima una "discesina" in progressione, poi un gran recupero difensivo, un paio di intercettazioni di palla e infine l'azione del gol del raddoppio di Nagatomo: Zanetti chiuso sulla linea del fallo laterale, ne esce alla sua maniera saltando un paio di giocatori, scatto iniziale, protezione della palla, progressione per una trenitna di metri, prima di passare la palla a Kovacic che con una magia (alla Totti...a proposito, un altro vero Capitano), offre a Nagatomo l'assist per il 2 a 0 e poi tutti ad abbracciare Zanetti.

E' bastato questo ultimo quarto d'ora per vedere il Capitano nerazzurro dare tranquillità ad una squadra in apprensione in quei minuti finali di partita, per dare solidità in un centrocampo in cui ha brillato soltanto Cambiasso, con Alvarez impalpabile, Guarin approssimativo e Thaider abile solo in qualche raddoppio sulla fascia. Anche Kovacic, dapprima fuori dal gioco nel centrocampo a 6 dell'Inter, con l'ingresso di Zanetti, ha trovato la sua posizione, merito anche del cambio tattico che ha portato all'ingresso della seconda punta, "sfoltendo" così il centrocampo.

A 40 anni un calciatore come Zanetti è stato capace di rimettersi in gioco dopo il grave infortunio, entrare, ricoprire 2 ruoli in 15 minuti (esterno di centrocampo e nel finale esterno di difesa), spaccare la partita e dare il là all'azione del raddoppio nerazzurro.

Al termine del match, tutti in piedi a inneggiare che "c'è solo un Capitano". Cambiasso lo chiama, gli cede la fascia con la lettera "C" e lui, visibilmente commosso, compie una sorta di piccolo giro di campo tra curva e tribuna, battendosi la mano sul cuore, tenendo stretto lo stemma dell'Inter.

Qualcuno in televisione ieri sera, nei commenti post gara, diceva, nonostante tutto, che è un giocatore che non ha più nulla da dare. Ieri sera ha dato solidità e tranquillità. Il suo ingresso in campo è valso un gol.

Altre Notizie