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  • Inter, Zanetti ricorda Maradona: 'Quando ti parlava sentivi qualcosa di speciale. Quella volta al ristorante...'

    Inter, Zanetti ricorda Maradona: 'Quando ti parlava sentivi qualcosa di speciale. Quella volta al ristorante...'

    Javier Zanetti, vicepresidente dell'Inter, ricorda il connazionale Diego Maradona in diretta su Twitch con Christian Vieri: "L’amore per la gente per Diego era incredibile. È impressionante il numero di persone che c’erano in piazza in Argentina, era anche un rischio con la pandemia e li hanno dovuti fermare. Io sono cresciuto con lui, quando avevo 12 anni l’ho visto vincere il Mondiale. Quello che lui trasmetteva era incredibile, era una persona speciale. Quando ti parlava sentivi qualcosa di speciale. C’è una grande tristezza, quando è successo quello che è successo io stavo guardando una tv argentina e pensavo che si sarebbe ripreso dal malore che aveva avuto. È una mancanza che ci ha ferito tantissimo”.

    L'ANEDDOTO SU NAZIONALE E RISTORANTE - “Quello che lui trasmetteva era unico. Quando era ct dell’Argentina mi ha convocato per l’amichevole contro la Francia, l’ho incontrato nel corridoio dell’albergo, lui mi ha abbracciato e mi ha detto che dovevamo vincere perché per lui non esistevano amichevoli. Io ero con Burdisso in camera, lui bussava alla porta e si sedeva con noi, ci raccontava le partite del Napoli perché gli piaceva raccontare le sue esperienze. Lui era speciale, una volta mi chiama perché stava venendo a Milano a vedere una partita dell’Inter, mi disse che voleva venire a mangiare al mio ristorante, io ho preparato tutto e lui non c’era. L’ho chiamato e mi ha detto che era incazzato perché l’autista non trovava il mio ristorante. Alla fine la cena è durata fino a tardi, a lui piacevano queste cose, ti faceva sentire bene”.

    SULLA LETTERA DELLA FIGLIA - “Il quartiere da cui proviene lui è incredibile, è assurdo pensare alla carriera che poi lui dopo ha fatto e le pressioni che ha dovuto sopportare. La lettera che gli ha scritto la figlia è una cosa commovente, non riesco a leggerla senza piangere. Ora dobbiamo ricordare le cose belle che ha fatto e che ci ha lasciato”.

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