"L'arbitro ha condizionato la partita con una serie di errori clamorosi. Ho fatto i complimenti ai miei ragazzi, che hanno sfoderato un'ottima prestazione giocando benissimo contro una grande squadra". L'analisi di Walter Mazzarri dopo la sconfitta contro il Napoli di Rafa Benitez fa preoccupare i tifosi dell'Inter, che hanno visto la squadra prendere 4 gol e rischiare di subirne altri due col palo colpito da Insigne e il rigore parato all'ex di turno Pandev. La domanda sorge spontanea: se i nerazzurri avessero giocato male, come sarebbe finita? 

Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno sottolinea come l'Inter abbia giocato alla pari anche in dieci contro undici dopo l'espulsione di Alvarez, che salterà il derby col Milan per squalifica. Nel posticipo serale di domenica prossima sarà rilanciato titolare il giovane talento croato Kovacic, che a Napoli (seppur entrando dalla panchina al posto di Taider) finalmente ha potuto giocare nel suo ruolo al centro del campo e del gioco e non in una posizione più avanzata, dove aveva già dimostrato di non trovarsi a proprio agio. Più che dal cartellino rosso all'argentino, il principale rammarico è legato al gol del 3-3 sfiorato da Guarin che, liberato davanti al portiere da un assist di Palacio, ha concluso a botta sicura centrando in pieno il volto di Rafael. Lì c'è stata la vera svolta e sarebbe potuta nascere un'altra partita con un esito del tutto differente. 

Paradossalmente Mazzarri ha ragione, almeno in parte, infatti la squadra è apparsa in crescita rispetto agli ultimi deludenti pareggi con Bologna, Sampdoria e Parma. La verità è che il rendimento dell'Inter (quinta in classifica) è in linea con le potenzialità della rosa a disposizione dell'allenatore, che non può fare miracoli. Sarebbe come vincere lo scudetto riuscire a centrare il terzo posto utile alla qualificazione ai preliminari della prossima Champions League, come invocato da Thohir (da quando l'indonesiano è diventato presidente, l'Inter non ha più vinto in campionato raccogliendo la miseria di 3 punti in quattro partita). Si tratta di un obiettivo raggiungibile solo in caso di crollo alla lunga distanza di Roma o Napoli, senza dimenticare la Fiorentina. Ma prima i nerazzurri devono ritrovare l'equilibrio e la solidità difensiva mostrata a inizio stagione: errori individuali a parte (vedi Nagatomo sul vantaggio di Higuain) c'è la sensazione che ogni azione degli avversari rischi di trasformarsi in un'occasione da gol. Questa situazione pesa sulle spalle di Handanovic, che non si sente abbastanza protetto e di consegunza fatica a trasmettere sicurezza ai compagni. 

Invece non siamo d'accordo con Mazzarri sul modo in cui spiega di rifiutare il paragone con l'anno scorso, quando a questo punto del campionato Stramaccioni aveva sei punti in più. Il tecnico livornese si giustifica con l'assenza di 5 giocatori che c'erano allora e oggi non sono più in campo: oltre a Cassano e Gargano scaricati in accordo con la società, gli altri sono i tre argentini Samuel, Zanetti e Milito su cui, considerando età e infortuni, non ci si può più affidare ad occhi chiusi. Allo stesso tempo siamo sicuri che a fine campionato Mazzarri avrà fatto meglio di Stramaccioni, che poi raccimolò solo 19 punti nel girone di ritorno precipitando fino al nono posto in classifica. 

Per questo motivo Mazzarri continua a parlare di 'anno zero' e non vuole nemmeno sentir parlare di obiettivo terzo posto, a meno che la società torni a investire pesantemente sul mercato per rinforzare la squadra già a gennaio. I primi segnali non sono troppo incoraggianti in questo senso, infatti le voci sul possibile sacrificio di Guarin in uscita fanno intuire che il budget per i nuovi acquisti sia prossimo allo zero. Tradotto: prima di comprare, bisogna vendere. In ogni caso la Coppa Italia rappresenta l'unica speranza per evitare di chiudere un'altra stagione con zero titoli.