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  • Intermania: da Tom Ince a Yaya Touré

    Intermania: da Tom Ince a Yaya Touré

    Erick Thohir compie 45 anni. Oggi è il suo secondo compleanno da presidente dell'Inter. L'indonesiano sognava la qualificazione alla prossima Champions, quella con la finale a San Siro, invece la sua squadra è praticamente fuori anche dall'Europa League

    IMPEGNO IN PEGNO - L'anno scorso di questi tempi Thohir è diventato a tutti gli effetti il proprietario dell'Inter. La banca Goldman Sachs ha finanziato il suo piano quinquennale con 230 milioni di euro, subito girati alle altre banche creditrici per pagare i debiti e liberare le garanzie personali dell'ex patron Massimo Moratti, che mantiene il 30% delle quote societarie. Come garanzia del nuovo finanziamento, in pegno alle banche sono finiti tutti i marchi e le principali quote del club nerazzurro. 

    NON RISPOSTA - Nella giornata di ieri l'Inter ha diramato un comunicato ufficiale firmato da Thohir, il quale ha rassicurato i tifosi sulla volontà di continuare a investire per garantire un grande futuro alla società. Senza entrare però nel merito delle "informazioni fuorvianti e inesatte", che tanto avevano fatto preoccupare il popolo Bauscia leggendo in settimana il Corriere della Sera. A oggi nessuno è ancora riuscito nell'impresa di fare chiarezza sulla selva oscura della situazione societaria nerazzurra, tra finanziarie e paradisi fiscali, con denaro che viaggia da Hong Kong alle Isole Cayman. 

    IL PASSATO NON TORNA - Sullo sfondo ci sono le solite voci sul possibile ritorno al timone di Massimo Moratti. In effetti nei contratti stipulati al momento del passaggio di proprietà è presente una clausola "tifosi", grazie alla quale Moratti può riprendersi l'Inter a determinate condizioni. Ma, nel calcio moderno, la figura del mecenate solo al comando non basta più per competere a livello internazionale. Gli obiettivi annunciati da Thohir (risultati importanti dentro e fuori dal campo con una gestione aziendale per aumentare i ricavi da sponsor, merchandising e diritti tv) sono condivisibili, ma bisogna fare chiarezza sui mezzi da utilizzare e sulla strada da percorrere per arrivare a tagliare questi traguardi. Perché a nessuno piace navigare al buio, nemmeno a chi tifa una squadra fondata in una "Notte splendida che diede i colori allo stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiama Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo". (cit. Giorgio Muggiani, 9 marzo 1908)

    CI SONO 'NO' e 'NO' - L'importante è questo. Poi il calciomercato viene in secondo piano, visto che il mondo è pieno di bravi giocatori. Con l'offerta giusta non esistono incedibili, neanche Icardi e Kovacic: basta non sacrificarli per sostituirli con i ritorni di Balotelli e Thiago Motta. L'anno scorso, sempre di questi tempi, Thohir incassò il no di Tom Ince per la gioia di Mazzarri. Invece ora l'Inter è pronta a virare su altri grandi obiettivi nel caso in cui Yaya Touré dovesse (come sembra) rimangiarsi la parola data a Mancini. E' già un bel passo avanti. 

     


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