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  • Intermania: centrocampo alla deriva

    Intermania: centrocampo alla deriva

    • Cristian Giudici

    Il calcio è una questione di "palle". Come quelle, intese come attributi, che gli ultrà nerazzurri presenti allo stadio Bentegodi chiedono di "tirare fuori" ai giocatori dopo il gol del 3-1 per il Verona. A segno con tre colpi di testa su calcio da fermo. 

    PALLE INATTIVE - E qui veniamo alle "palle inattive". L'Inter difende a zona, un metodo efficace quando sei superiore fisicamente agli avversari, altrimenti diventa controproducente come dimostra la partita di ieri. Mancini lo sapeva, infatti nella conferenza stampa della vigilia (oltre a dire che solo 3 o 4 squadre giocano bene perché hanno i giocatori migliori...) aveva escluso l'arretramento in difesa di Medel al posto dello squalificato Miranda proprio per una questione di centimetri contro la coppia d'attacco Toni-Pazzini. Il gol preso da Alex nel derby è stato un campanello d'allarme inascoltato: a Verona bisognava cambiare e difendere a uomo sui calci piazzati. E' sbagliato puntare il dito solo sui difensori, perché chi salta quasi da fermo è nettamente svantaggiato rispetto a chi è libero di arrivare in corsa. Per informazioni chiedere a Helander, Pisano e Ionita

    MELO UOMO IN MENO - Il cuore di una squadra è il centrocampo. Nel primo tempo l'Inter ha un maggiore possesso palla (76,2%) e un netto dominio territoriale (8 tiri a 3, 269 passaggi a 83) grazie alla superiorità numerica in mezzo al campo (3 contro 2), che per poco Felipe Melo non spreca rischiando di farsi espellere per doppia ammonizione. Mancini corre ai ripari sostituendolo nell'intervallo. La buona notizia è che il mediano brasiliano sarà comunque squalificato in occasione dello scontro diretto per il terzo posto a Firenze nella sera di San Valentino

    PALACIO UOMO IN PIU' - Con l'ingresso di Perisic, l'Inter passa a uno speculare 4-4-2. Il croato sforna l'assist per Icardi e segna il 3-3 su cross di Palacio, l'uomo in più dei nerazzurri. Nonostante un paio di gol sbagliati, l'attaccante argentino fa la differenza sulla fascia destra, da dove nascono le migliori occasioni: 14 azioni pericolose (61%, 5 al centro e 4 a sinistra) e 16 cross riusciti (4 a sinistra). Ma il dato più sorprendente è un altro: Palacio è il giocatore in campo con la più alta velocità nello sprint (32,79 km/h). E pensare che fino a non troppo tempo fa sembrava non stesse più in piedi... A 34 anni compiuti lo scorso 5 febbraio, Palacio è il più "vecchio" della rosa nerazzurra, ma anche il più intelligente tatticamente e il più professionale. Mai una polemica, mai una parola fuori posto anche quando non giocava mai: anche per questo l'Inter gli ha rinnovato il contratto per la prossima stagione, quando magari farà da chioccia al giovane connazionale Calleri. 

    PALLE PERSE - Tornando ai centrocampisti, Brozovic corre più di tutti (8,871 km) ma nella ripresa finisce la benzina e perde troppi palloni (10). Nel finale saltano gli schemi e il centrocampo, le squadre si allungano e ci sono continui capovolgimenti di fronte da una parte e dall'altra. Per fortuna il Verona non ha gli stessi attaccanti del Milan, altrimenti sarebbe finita allo stesso modo. Tutto sommato si salva Kondogbia, il quale nel dopo-gara fa autogol con un tweet che scatena la rabbia dei tifosi: "Pareggio con l'Hellas Verona! Spirito di gruppo e coraggio della squadra, per questa bella rimonta!". Va bene che in questa stagione l'Inter non ha mai vinto nelle nove volte in cui è passata in svantaggio (pareggiando con Sampdoria, Atalanta, Verona e perdendo con Fiorentina, Napoli, Lazio, Sassuolo, Juventus in coppa Italia e Milan), ma celebrare un punticino strappato in casa dell'ultima in classifica è un po' esagerato. 

    SVOLTA A FIRENZE - A questo punto, con la Roma in netta ripresa, la sfida di domenica sera con la Fiorentina diventa un crocevia per il campionato dell'Inter. Che all'andata veniva da cinque vittorie nelle prime cinque giornate e prese quattro sberle a San Siro. Nel girone di ritorno i nerazzurri hanno segnato lo stesso numero di gol (6) ma ne hanno presi 8, ben 7 in più. Dopo il miracolo su Cigarini con l'Atalanta a Bergamo, Handanovic non ha più effettuato una parata degna di questo nome. Anche per questo motivo l'Inter ha vinto solo contro il Chievo, raccogliendo 6 punti. La speranza è che pure a Firenze succeda il contrario rispetto all'andata. 

    @CriGiudici

     


     

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