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  • Intermania: che rabbia, vai col bastone!

    Intermania: che rabbia, vai col bastone!

    • Cristian Giudici

    "Questa è la mia Inter, capace di combattere con carattere e orgoglio nel vestire la maglia nerazzurra. Bravi ragazzi". Erick Thohir applaude la sua Inter, eliminata ai rigori (traversa di Palacio e rete decisiva di Bonucci) dalla coppa Italia, nonostante un'esaltante rimonta dopo la sconfitta per 3-0 nella semifinale d'andata allo Juventus Stadium. Un mese fa i nerazzurri erano stati umiliati, invece ieri (nel giorno in cui l'ex arbitro Ceccarini si è reso ridicolo difendendo l'indifendibile sul rigore non fischiato a Ronaldo nel 1998) hanno tirato fuori gli attributi, come chiesto da Moratti e Ausilio dopo l'altro ko con i bianconeri in campionato. 

    Un dato statistico su tutti: 41 contrasti vinti a 16. E' vero che la Juve è scesa in campo pensando di fare una passeggiata di salute, ma non per colpa dell'Inter. Che, anzi, è stata brava a cogliere l'occasione per riaprire una sfida che sembrava già persa in partenza. Segnando 3 gol a una squadra che non ne subiva così tanti dalla finale di Champions League persa l'anno scorso a Berlino contro il Barcellona. La partita di ieri fa rabbia: non per l'esito finale, ma perché dimostra che questo gruppo, quando vuole, può lottare alla pari con qualsiasi avversario in Italia. La domanda è fin troppo scontata: perché non giocare sempre così, anche prima? Intanto crescono i rimpianti per tutti i punti buttati via in questi primi due mesi del 2016, ma ormai è inutile pensare al passato e bisogna guardare avanti. 

    Alla vigilia non ci credeva nessuno, neanche il popolo interista. Infatti tra i 30mila spettatori presenti a San Siro (ben 8 milioni davanti alla tv su Rai 1) c'erano parecchi juventini. Forse in questo caso, dopo la figuraccia fatta all'andata, la società avrebbe fatto bene a varare prezzi più popolari per cercare di riempire lo stadio. Chi invece non ha mai smesso di crederci è Roberto Mancini, che ha lanciato l'hashtag #cidobbiamocredere per la rincorsa al terzo posto in classifica. Mancano ancora 11 partite alla fine del campionato: i nerazzurri hanno 5 punti in meno di Fiorentina e Roma. Prima dello scontro diretto all'Olimpico, ci sono due turni casalinghi con Palermo e Bologna. Che sicuramente giocheranno con più grinta rispetto alla Juve B, quindi per batterli l'Inter dovrà mettere in campo la stessa furia agonistica di ieri. Non è ancora il momento di usare la carota: meglio proseguire col bastone. 

    @CriGiudici

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