Intermania: Gagliardini più forte della maledizione KGB, ecco perché
GUARIN - A partire da Fredy Guarin, arrivato a 25 anni dal Porto nel 2012. Dopo un paio di mesi di stop per infortunio, il colombiano si mette in luce convincendo l'Inter a riscattarlo. Critica e tifosi applaudono il suo acquisto, finanziato dalla cessione di Thiago Motta al PSG. Dopo 4 anni con 23 gol e 40 assist in 142 presenze, i nerazzurri lo vendono in Cina allo Shanghai Shenhua per 13 milioni di euro, mezzo milione in più della cifra spesa per comprarlo. Pur non facendo male, Guarin non riesce a compiere quel salto di qualità che ci si aspettava. Lascia un buon ricordo per l'impegno che manca mai, causando però anche le imprecazioni di allenatori e tifosi per quei suoi tiri "ignoranti" finiti in tribuna.
KOVACIC - Nel 2013 è il turno di Mateo Kovacic, arrivato 18enne dalla Dinamo Zagabria per 11 milioni di euro. Le sue irresistibili accelerazioni palla al piede fanno subito innamorare il pubblico di San Siro, ma anche al croato mancano continuità e intelligenza tattica per fare la differenza. Nonostante la campagna social #SaveKovacic, due anni e mezzo più tardi (dopo 8 gol e 11 assist in 98 presenze) passa al Real Madrid per 31 milioni di euro, fruttando un'ottima plusvalenza per le casse del club nerazzurro.
BROZOVIC - Nel 2015 sempre dalla Dinamo Zagabria arriva Marcelo Brozovic, 22 anni, pagato 8 milioni di euro. Anche in questo caso si tratta di un affare in termini economici e all'inizio il ragazzo non si risparmia unendo quantità alla qualità. Ma alla lunga il suo rendimento risulta troppo discontinuo per colpa di un carattere particolare, che a volte lo fa sembrare indolente agli occhi dei tifosi. I quali, dopo averlo esaltato con l'hashtag #EpicBrozo, lo prendono di mira. Ora è sul mercato in uscita, dopo 14 gol e 10 assist in 79 presenze.
GAGLIARDINI - Quest'anno, sempre a gennaio, ecco Roberto Gagliardini dall'Atalanta. La valutazione da 20 milioni di euro fa un po' storcere il naso per un ragazzo di 22 anni con sole 14 presenze in serie A. Invece il suo impatto è devastante, grazie a lui la squadra di Pioli trova equilibrio e sogna la qualificazione in Champions risalendo la classifica con una serie di risultati positivi. Fino alla vittoria per 7-1 contro la sua ex squadra, poi l'incantesimo si spezza. Qualcosa si rompe nello spogliatoio e anche Gagliardini risente di questo crollo verticale, al centro di una polemica assurda per la sua presenza allo Juventus Stadium nella partita con il Barcellona. Arriva all'Europeo Under 21 in calo di condizione fisica: in semifinale gli spagnoli corrono più veloci e lo costringono a rischiare interventi in scivolata. Spesso arriva in ritardo: l'arbitro lo grazia nel primo tempo, non nella ripresa, quando arrivano due cartellini gialli nel giro di 10 minuti. Gagliardini chiede pubblicamente scusa per aver lasciato la squadra in inferiorità numerica: "Un errore imperdonabile". Invece non è affatto così perché gli errori imperdonabili sono ben altri, commessi specialmente fuori dal campo con comportamenti non professionali. Sbagli che il Gaglio non ha ancora fatto e non farà mai. Perché è una persona seria con le 3 C: cabeza, corazon e cojones (testa, cuore e palle). L'Inter conta di aver trovato il faro del centrocampo, degno di indossare un giorno la fascia da capitano.
@CriGiudici