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  • Intermania, la promessa di Suning: una squadra vincente che lotta sempre

    Intermania, la promessa di Suning: una squadra vincente che lotta sempre

    • Cristian Giudici
    Caduta libera. L'Inter è crollata dopo la straripante vittoria per 7-1 sull'Atalanta, raccogliendo la miseria di 2 punti in 6 partite con Torino, Sampdoria, Crotone, Milan, Fiorentina e Napoli. In totale fanno due pareggi e quattro sconfitte, con 14 gol subiti. Per assurdo i nerazzurri hanno preso solo una rete contro l'avversario più forte e che ha giocato meglio: quella di Sarri è un'orchestra che suona all'unisono e strappa i meritati applausi di San Siro. 

    CAMPAGNA ABBONAMENTI - Dove, su ogni seggiolino, i tifosi hanno trovato il depliant della prossima campagna abbonamenti, che si apre già mercoledì 3 maggio: "Caro Interista, quella che ci aspetta sarà una stagione ambiziosa, con traguardi importanti da raggiungere, con una squadra capace di lottare, sempre. Il gruppo Suning vuole riportare l'Inter dove merita, in vetta. Vuole un'Inter vincente e competitiva. Per farlo è fondamentale il vostro supporto: San Siro pieno, che vibra, che incita, è ciò che rende questo stadio il più bello ed emozionante di tutti, unico al mondo, che dà una carica senza pari ai nostri ragazzi. San Siro e il suo cuore nerazzurro sono i simboli di Milano, l'orgoglio di un popolo che sa amare e che si sente un'unica cosa con i nostri colori. Quella che ci aspetta sarà proprio la stagione del nostro orgoglio, la stagione in cui non si può mancare. La stagione dei 110 anni, sempre e solo in Serie A. L'Inter è parte di te, ci vediamo a San Siro. Forza Inter!". 

    'SCUSA' - Poi a inizio partita la Curva Nord, applaudita da tutto lo stadio, ha srotolato tre striscioni con questo messaggio: "Dirigenza totalmente assente e in campo mezzi uomini, senza orgoglio né mordente. Nonostante tutto... noi anche oggi in 60 mila, gli unici a onorare la nostra storia". Come il duro comunicato del club dopo il ko di Firenze, gli ultras assolvono Pioli e puntano il dito contro i calciatori, ma se la prendono pure con i dirigenti. La verità è che tutti sono colpevoli, fatta eccezione per i tifosi. Che hanno vinto lo scudetto del pubblico e meriterebbero una parola in più da parte di squadra e società: "Scusa". Come fece Massimo Moratti, inviando una lettera a casa di tutti gli abbonati dopo il 5 maggio 2002. 

    @CriGiudici

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