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  • Intermania: Mancio smacchia il giaguaro

    Intermania: Mancio smacchia il giaguaro

    Fu crocifisso e poi è risuscitato: Gesù Cristo ci ha messo tre giorni, Fredy Guarin tre anni grazie a tre mesi di lavoro con Mancini. Arrivato dal Porto nel gennaio del 2012, il centrocampista colombiano sta finalmente riuscendo ad imporsi nell'Inter. Che un anno fa lo aveva praticamente scaricato alla Juve, prima che l'ira dei tifosi nerazzurri face saltare lo scambio con Vucinic e rinnovare il suo contratto fino al 2017. 

    IL 'CREDO' BAUSCIA - Meno male: infatti l'attaccante montenegrino ora sta svernando negli Emirati Arabi ad Abu Dhabi con la maglia dell'Al-Jazira, mentre Guarin è diventato protagonista nella squadra di Mancini. Se l'Inter ha saputo aspettarlo, è (oltre al fatto che nel frattempo per lui non siano arrivate offerte all'altezza) anche per merito del popolo bauscia. Che allo stadio o davanti alla tv imprecava contro il giocatore, proprio perché intravedeva in lui un enorme potenziale non sfruttato a dovere, ma che in fondo al cuore ci ha sempre creduto. Come canta Ligabue: "Chiamami scemo, ma io almeno credo". 

    MANCIO MEGLIO DI BERSANI - Chi ha subito creduto in Guarin è Roberto Mancini che, appena tornato sulla panchina dell'Inter, disse di lui: "Guarin è un grande centrocampista e sarà molto importante per noi". La doppietta di Bergamo rappresenta l'apice della sua rinascita: già 5 gol segnati in questo campionato, record personale in Serie A. "La cosa strana era che non rendesse - le parole del Mancio dopo il poker all'Atalanta -, si è sbloccato e tranquillizzato. Gli abbiamo dato fiducia e lui ci sta ripagando con prestazioni importanti". L'allenatore è riuscito nell'impresa fallita da Bersani nelle elezioni politiche del 2013: quella di smacchiare il giaguaro. Inserendolo in un'organizzazione di gioco ben definita, il Mancio ha cancellato i suoi difetti ed esaltato le sue qualità, trasformando Guarin da giocatore anarchico e disordinato qual era in un elemento determinante e utilissimo in entrambe le fasi. 

    NUOVO LEADER - Lo stesso Guarin raccoglie i frutti del lavoro: "La fiducia dell' allenatore è fondamentale per i singoli e per la squadra, così come l'entusiasmo che il mister ci trasmette ogni giorno. Mi sento molto bene e lo ringrazio, anche i miei compagni mi danno sempre fiducia. Sarò il leader del futuro? Quando c'erano i campioni che hanno vinto tutto era diverso, ora devo esserlo come tutti. Ho dedicato i gol ai miei figli". 

     

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