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  • Intermania: troppo brutti per essere veri

    Intermania: troppo brutti per essere veri

    Equilibrio, questo sconosciuto. Nel mondo del calcio, soprattutto in Italia, non esistono mezze misure. Bastano 90 minuti per passare da geni a incapaci, da fenomeni a scarponi o viceversa. Esemplare è il caso dell'Inter, alla prima (pesante) sconfitta in campionato dopo le cinque vittorie nelle prime cinque giornate di campionato. La squadra di Mancini veniva descritta come cinica davanti e solida dietro, basandosi solo sui numeri (6 gol fatti e 1 subito) e non guardando le partite. 

    DURA REALTA' - Invece non è (ancora) così, come ha dimostrato l'esame di maturità fallito con la Fiorentina. Finora era andato tutto bene ai nerazzurri, che al primo episodio negativo (il rigore causato da Handanovic) si sono sciolti come neve al sole. A San Siro si è vista un'Inter troppo brutta per essere vera: tutti, giocatori in campo e allenatore in panchina, hanno sbagliato di tutto e di più. 

    LEZIONE - In ogni caso sarebbe sbagliato mettersi le fette di salame sugli occhi non prendere in considerazione il poker incassato contro i viola. Anzi, questa sconfitta deve servire da lezione per i prossimi impegni: a Genova contro la Samp prima dei due big-match con Juve e Roma, intervellati dalle trasferte di Palermo e Bologna. Come nessuno si era illuso prima, adesso non bisogna esagerare con il pessimismo. Perché la strada è lunga e piena di ostacoli, ma il carburante e i mezzi per arrivare lontano ci sono. Basta trovare equilibrio, nei giudizi e soprattutto in campo. 

     

     

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