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  • Italia 1982 in fuga, niente amichevole della pace a Gerusalemme: 'Troppa paura'

    Italia 1982 in fuga, niente amichevole della pace a Gerusalemme: 'Troppa paura'

    La paura fa 82, nel senso di 1982. Solidarietà rimandata assieme al viaggio, già programmato e unito alle tappe israeliane del Giro, gli azzurri del Mundial spagnolo alla fine hanno stracciato il biglietto aereo per Gerusalemme. E così lunedì non si giocherà sul campetto nel quartiere armeno inaugurato da Assist for peace una bella partita, già annunciata, tra Italia ‘ 82 e un gruppo di ragazzi arabi ed ebrei, insieme in segno di unione e fratellanza. Troppa la paura degli ex campioni. 

    Claudio Gentile, una delle anime del progetto, racconta così a La Repubblica l’antipatico rifiuto: "Eravamo in sei, sette azzurri dell’ 82, io Spillo, Pablito, Galli e altri, e avevamo aderito entusiasticamente all’iniziativa, tra l’altro collegata al Giro d’Italia, una delle mie grandi passioni. Avremmo giocato lunedì prossimo, sarebbe stato molto bello, ma le notizie di attentati recenti, tensioni e inquietudini in Israele in questo periodo ci ha molto frenato. Ci dispiace enormemente, ma le voci da laggiù erano assai allarmanti". 

    Progetto cassato, almeno per il momento, forse solamente rimandato: "Ma noi vorremmo riprovarci più avanti, è una cosa molto bella, ci teniamo molto". Grandissima la delusione da parte di Assist for peace, che per l’occasione aveva anche provato a 'convocare' a Gerusalemme Diego Armando Maradona. 

    Il campo sportivo "della pace e dell’amicizia", che sorge nel cuore del quartiere armeno di Gerusalemme, a pochi metri dalla porta di Sion, è stato costruito sulle fondamenta di un antico campetto grazie al progetto "I support Jerusalem sports playground", sostenuto da grandi campioni dello sport, tra gli altri Gigi Buffon, Federica Pellegrini, Kimi Raikkonen, Valentino Rossi, Vincenzo Nibali. L’inaugurazione nel 2016, prima della partita di qualificazione al Mondiale russo tra Israele e l’Italia di Ventura, con Tavecchio e Lotito (sembra passato un secolo, con tutto quel che è accaduto intanto, non due anni appena). Poi, nell’ottobre scorso, Carlo Ancelotti era stato simbolico allenatore di una squadra di ragazzi israeliani e palestinesi. Una bella occasione persa, ora, un grande peccato. 

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