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  • Italia, Abete: 'Non rinnego Lippi, ora ripartiamo da Prandelli'
Italia, Abete: 'Non rinnego Lippi, ora ripartiamo da Prandelli'

Italia, Abete: 'Non rinnego Lippi, ora ripartiamo da Prandelli'

La peggiore Italia di sempre, un movimento calcistico in crisi, un futuro che rischia di essere più nero che azzurro. Sono tanti i punti di domanda sul Mondiale appena concluso e su quello che sarà della Nazionale. Il presidente della Figc Giancarlo Abete prova ad analizzare tutto, a partire dalla disfatta sudafricana: "L'eliminazione dell'Italia al primo turno rappresenta un momento amaro per il calcio e per tutto lo sport italiano. Non penso sia stato un problema di preparazione fisica. E' chiaro che la riflessione di carattere generale è legata alla scarsa esperienza dei giocatori a livelo mondiale". Poi sul futuro dell'Italia: "C'è necessità assoluta di una ripartenza, non possiamo intristirci. Abbiamo il dovere di ripartire, è un obbligo. Il primo luglio presenteremo Cesare Prandelli, con lui abbiamo fatto un'operazione a lungo periodo, finalizzata a mondiali 2014. L'ho scelto non per il carattere ma per la sua preparazione tecnica e per il suo modo di lavorare con i giovani''.

Abete ha poi parlato di Marcello Lippi nell'occhio del ciclone per le sue scelte: ''La scelta di Lippi è stata mia e non la rinnego. Nei suoi confronti ci sarà sempre gratitudine. Non penso che ci sia stata una situazione in cui la Federazione non abbia sostenuto, appoggiato e condiviso le linee d'indirizzo della nazionale. Scegliere Lippi non è da dimissioni: è una scelta legittima da parte del presidente della Federazione. Ho la coscienza pulita, ho fatto quello che dovevo. Questo non vuol dire che non sento la responsabilità di quello che è successo".

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