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  • VIDEO Italia, Buffon: 'Possiamo fare come nel 2006. Bonucci è il nostro playmaker'

    VIDEO Italia, Buffon: 'Possiamo fare come nel 2006. Bonucci è il nostro playmaker'

    A fianco a Conte nel pre-partita di Italia-Svezia anche Gigi Buffon, capitano degli Azzurri. Ecco le sue parole:

    Sulle analogie fra il 2006 e il 2016: "Abbiamo vinto 2-0 la prima come dieci anni fa, il gruppo si forgia e diventa più forte andando avanti e conseguendo risultati. C'è una predisposizione dal primo giorno di Coverciano di creare unamalgama e una sintonia. Se nel 2006 siamo riusciti a compiere l'impresa è stata dovuta a un'unità di intenti solo con 23 ragazzi".

    Su Bonucci: "Sono evidenti che caratteristiche abbia, è un playmaker difensivo della squadra, sa impostare benissimo, ha dei piedi felici che gli permettono di rischiare e osare delle giocate difficili. Ha il coraggio e la personalità per qualche giocata al limite. In questi anni a livello difensivo è migliorato tanto".

    Su Ibra: "Lo temiamo perché è uno di quei giocatori che fa la fortuna delle squadre in cui gioca. La Svezia non è solo Ibrahimovic, ma è chiaro che un talento come il suo, oltre alla forza, la convinzione e la consapevolezza di essere un campione non è riscontrabile negli altri. Per me sarà un bel problema".

    Sulla mentalità juventina e sul rapporto con la difesa: "Sicuramente con tutti i reparti arretrati con cui ho giocato e condiviso tante esperienze ho sempre avuto un feeling particolare. E' l'ingrediente più importante per cercare di arrivare, se non al successo, più avanti possibile. Con Leo, Giorgio e Andrea giochiamo insieme da anni, siamo una difesa collaudata, di ragazzi che si conoscono molto bene. Questo può rendere le cose un po' più semplici".

    Sulla seconda gara di Brasile 2014 contro il Costa Rica: "Storicamente nella seconda partita abbiamo avuto dei problemi, siamo qui per risolverli. L'inizio è stato confortante, probabilmente non ce lo aspettavamo neppure noi. Una nostra forza è sicuramente quella di conoscere i propri limiti, sai quel che devi mettere in campo e come preparare certe partite per non steccare. Con i nordici se fai un'ottima partita la vinci, buona la pareggi, non sufficiente perdi. Non ti regalano niente".

    Sul gol di Ibrahimovic nel 2004: "Di quel gol Non ho un gran bel ricordo, ho apprezzato più avanti il gesto tecnico. All'epoca Zlatan era un talento ancora giovane, non si riusciva ancora a capire che tipo di carriera avrebbe poi fatto. In questi dodici anni ha dimostrato più volte le sue capacità, quella rete l'ha già ripetuta tre o quattro volte. È una specialità della casa".
     

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