Redazione Calciomercato

L'Italia cambia allenatore per lasciare tutto così com'è: saluti per tutti (Spalletti compreso) tranne per Gravina che resta dov'è
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Aspettando comunque il Ranieri allenatore, bell’esordio del Ranieri giocatore: sua l’iniziativa sulla fascia sinistra che fa raggiungere il quorum nel referendum “riusciremo a battere almeno la Moldavia?”. La rete, per la cronaca, è autografata Raspadori, che si esalta nello stadio dove era cresciuto, davanti all’allenatore che poi l’aveva “scudettato” a Napoli. Per una sorta di alternanza politica che non sarà dispiaciuta al politico Gravina, la seconda rete è invece nata sulla fascia destra, dove Orsolini si è esaltato per un tempo e poi Cambiaso ha segnato al centro, posto giusto nel momento giusto.
Prima, durante e dopo i goal azzurri, era sembrato quasi un fenomeno il moldavo Ion Nicolaescu, ventisettenne attaccante dell’Heerenveen, squadra così così del campionato olandese. Però alla fine non è entrato nel tabellino dei marcatori, anche perché dopo nove minuti del primo tempo il Var gli aveva tolto per fuorigioco il goal che aveva gelato l’Italia pure nell’afa di Reggio Emilia.
Arrivederci a settembre, il 5 in Estonia e il 9 con Israele. Si presume che Spalletti le vedrà dalla sua casa di campagna in Toscana, mentre Ranieri lascerà la poltrona della sua casa in centro a Roma, per accomodarsi sulla scomodissima panchina azzurra. Tutto come previsto, se nel frattempo i Friedkin avranno detto “okay” alla richiesta della Federcalcio italiana, inginocchiata davanti alla Roma americana. Il pallone azzurro riprenderà a rotolare, sperando non si sgonfi prima di andare al Mondiale.
Ciao Luciano, arrivederci a settembre, benvenuto Ranieri. Ci sono saluti per tutti, escluso Gravina. Semplicemente perché non c’è bisogno di salutare chi resta impalato dove si trova, senza nemmeno accennare ad andar via.
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