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  • Italia sprecona. Battere l'Irlanda, sperare che Spagna e Croazia se la giochino

    Italia sprecona. Battere l'Irlanda, sperare che Spagna e Croazia se la giochino

    Siamo nati per soffrire e soffriremo sino alla fine. Per questo, dopo il pareggio con la Croazia, l'ultima cosa da fare è considerarsi già spacciati.

    Il 18 giugno bisognerà battere l'Irlanda e vedere come andrà a finire fra Spagna e Croazia, sperando che né l'una né l'altra  amino i biscotti. Abbiamo già dato nel 2004, in Portogallo, con Danimarca e Svezia che con quel 2-2 hanno iscritto i loro nomi sul libro della vergogna. 

    A Poznan, nel primo tempo, l'Italia è stata tanto brillante quanto sprecona ed è stata una vera jattura concludere i primi 45 minuti con un solo gol di vantaggio. Potevano essere almeno tre. A questi livelli, gli sprechi risultano talvolta imperdonabili: da una possibile vittoria si passa o a una clamorosa sconfitta o a un bruciante pareggio. Appunto.

    Peccato. Perchè nel primo tempo ha funzionato tutto: il modulo 3-5-2, la difesa ermetica davanti a Buffon con Chiellini, Bonucci e De Rossi in palla; il centrocampo così tonico da svegliare anche Thiago Motta che ha alzato il ritmo. E poi uno splendido Marchisio a sostegno di Pirlo, attorno al quale la gabbia croata non è scattata, nonostante i proclami di Bilic. Giaccherini e Maggio hanno garantito una spinta continua, rinculando in difesa quando Perisic e Srna hanno cercato di servire Jelavic e Mandzukic con i traversoni dalle fasce. 

    Ma sembravano soprattutto Cassano e Balotelli gli uomini capaci di cambiare passo. Dopo essersi lasciato alle spalle quasi sei mesi di inattività, il milanista ha confermato di avere soltanto bisogno di giocare. Purtroppo, per ora la sua autonomia non supera i 60 minuti.

    Mario è parso subito molto meno contratto e teso rispetto al debutto con la Spagna. Per due volte ha cercato immediatamente la conclusione, trovando pronto Pletikosa che non ha potuto fare nulla sulla meravigliosa punizione di Pirlo. Erano 44 anni che un azzurro non segnava su calcio piazzato durante la fase finale di un Europeo: l'ultimo fu il bergamasco Angelo Domenghini.

    Malauguratamente, l'Italia si è squagliata all'inizio della ripresa ed è stato allora che i croati hanno cercato di buttarla in rissa. I loro ultrà non sono stati da meno, tirando fumogeni in campo. Srna ha abbattuto Motta con un'entrata da codice penale, costringendo Prandelli a sostituirlo con Montolivo. 

    Cesare ha sbagliato a richiamare Balotelli per Di Natale: doveva uscire Cassano. Sarà stato un caso, ma, sostituito Mario, la Croazia ha pareggiato con la manovra che predilige: traversone dalla fascia, buco di Chiellini, pallone a Mandzukic che non perdona Buffon e aggancia Gomez a quota 3 gol in 2 partite.

    E' l'Italia che segna troppo poco: solo 2 reti nelle ultime 5 partite e una su calcio piazzato.

    La Croazia ha avuto il merito di credere nel pareggio, guadagnando metro su metro sino a quando, sull'immancabile cross dalla fascia, Mandzukic ha fulminato Buffon dopo l'intervento a vuoto di Chiellini. 1-1 e tutto da rifare.

    La squadra di Bilic ha confermato per filo e per segno quanto di buono avevamo appreso sul suo conto durante la gara vinta sull'Irlanda. La difesa sarà anche fragile, ma il centrocampo la puntella e il predominio lungo le fasce è la chiave di volta degli schemi di Bilic.

    Prandelli sa che ora è il momento di cambiare.  De Rossi deve tornare a centrocampo e la difesa ritrovare l'assetto a 4; Di Natale merita una chance da titolare, ma non a scapito di Balotelli: è Cassano che ha bisogno di tirare il fiato. Idem Giaccherini: toccherà a Balzaretti.

    L'Italia non è più la sola padrona del proprio destino sul quale incideranno il Trap, la Spagna e la Croazia. Una bella compagnia di giro.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

     

     

     

     

     

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