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  • Italia, Prandelli gioisce: "Balotelli-dipendenti, perché no?"

    Italia, Prandelli gioisce: "Balotelli-dipendenti, perché no?"

    • Fabrizio Romano

    E' un Cesare Prandelli entusiasta quello che si è presentato in conferenza stampa dopo il 2-0 alla Polonia. L'argomento principe di discussione è ovviamente l'exploit di Mario Balotelli: "Dopo tutte le critiche che ha ricevuto in questi mesi è giusto che si goda questo momento. Felice di averlo perché è importante per questo progetto. Mario ce l’ha dentro la possibilità di fare prestazioni così, è stato bello il suo atteggiamento per 90’. Complimenti a Mario ed anche a Roberto Mancini, che nel club su questo aspetto ci ha lavorato. Se è il momento della svolta per Mario? Spero abbia intrapreso il cammino verso la maturità. Siamo qui per aiutarlo. Mi piace avere una squadra organizzata che sappia costruire fino alle trequarti, da quel momento in poi ci vuole follia, qualità, e libertà assoluta. Cosa può diventare Balotelli? E’ un attaccante atipico. Moderno, che non dà riferimenti. Può giocare al centro dell’attacco sull’esterno, ma vedendo il gioco. Se dovessimo diventare Balotelli dipendenti mi dispiacerebbe? Sinceramente no".

    Il tandem d'attacco è rodato: "Non è difficile accoppiare Balotelli in avanti con i vari Pazzini, Matri e Osvaldo. Sarebbe stato più significativo, ma anche più affascinante, vederlo insieme a Giovinco. La squadra in Polonia mi è piaciuta di più quando ha cambiato modulo (passando al 4-3-3 con Pepe esterno, ndr). Nel secondo tempo la squadra è stata più ordinata, nel primo tempo faceva iniziare il gioco troppo bassa, anche per il loro pressing alto".

    Applausi anche a difesa e Abate: "Ha un buon equilibrio con i centrocampisti. La linea difensiva non si basa solo sui 4 dietro, ma quantomeno anche su due centrocampisti. Abate? Ha fatto una buona prestazione". Chiusura sull'Uruguay: "Martedì contro l’Uruguay ci saranno vari cambiamenti. E’ una delle squadre più forti del mondo. Se Balotelli giocherà ancora? Penso di sì, credo di proporlo ancora. Dobbiamo interpretare queste gare come se fossero dell’Europeo, anche se la pressione sarà diversa".

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