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  • Italia: Verratti non è un leader

    Italia: Verratti non è un leader

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    Mancano 6 mesi alla sfida da dentro o fuori in Spagna per prenotare un posto certo al prossimo Mondiale e tra le tante preoccupazioni del ct Ventura c'è, paradossalmente, anche Marco Verratti. Il simbolo del "nuovo corso", il giocatore che per qualità tecniche è chiamato nel breve-medio periodo a raccogliere l'eredità dei grandi vecchi, da Barzagli a Buffon, passando per Chiellini e De Rossi. Ma l'amichevole di Amsterdam contro l'Olanda ha dimostrato, ancora una volta, come il giocatore abruzzese non possieda i requisiti per prendere in mano il centrocampo della Nazionale.

    QUESTIONE DI RUOLO - Poco a suo agio nella vecchia posizione di trequartista ritagliatagli da Ventura nel primo tempo contro gli oranje, ha faticato ad emergere anche quando è stato abbassato davanti alla difesa per sostituire l'infortunato De Rossi. Nonostante l'attenuante di aver agito fuori posizione (Verratti dà il meglio di sè da interno destro in una mediana a 3), il calciatore del Paris Saint Germain ha sempre avuto bisogno in carriera di un partner più esperto e in grado di guardargli le spalle. Lo è stato in questi anni Thiago Motta in Francia, lo è De Rossi in azzurro e, in prospettiva Mondiale, la speranza è che il giocatore della Roma arrivi in Russia (qualora ci qualificassimo) in condizioni fisiche ottimali, visto che in Italia non esiste ad oggi un suo alter ego per senso tattico e personalità.

    DUE INDIZI... - Quella personalità che a Verratti non manca, se è riuscito ad imporsi in una squadra ricca di talento come il PSG e se viene riconosciuto all'unanimità come l'unico vero potenziale fuoriclasse della Nazionale del futuro, ma che ancora fatica ad emergere nei momenti più delicati, quando viene a mancare la guida dei compagni più esperti. Il tracollo di Barcellona in Champions League e la prova opaca in Olanda ci hanno detto anche questo.

     

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