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  • Italiamania: è una Nazionale spezzata in due, Mancini a un bivio tattico

    Italiamania: è una Nazionale spezzata in due, Mancini a un bivio tattico

    • Emanuele Tramacere
    La nuova Italia di Roberto Mancini è una creatura in continua evoluzione. Cresce, cambia, si modifica e si sviluppa attorno, almeno per ora, a un solo punto fermo: la difesa a 4 con due centrali a piedi opposti (Chiellini-Bonucci e Caldara-Romagnoli). Ora però il commissario tecnico della Nazionale è davanti a un bivio dovuto, come lui stesso ha ammesso dalle indicazioni che il nostro campionato (e non solo) sta offrendo.

    SPEZZATA IN DUE - Insigne attaccante centrale, Bernardeschi mezzala, ma anche la crescita di Barella e Pellegrini o quella di Cutrone alle spalle di un attaccante che l'Italia oggi non ha come Gonzalo Higuain. Giocatori che stanno facendo molto bene nelle proprie squadre in cui, però, vengono utilizzati in collocazioni tecnico tattiche ben precise. Giocatori che, oggi, spezzano in due i possibili moduli da poter utilizzare partendo appunto dalla difesa a 4. 4-3-3 o 4-4-2? La differenza sembra sottile, ma è in realtà sostanziale. 

    CENTROCAMPO A 3 O ATTACCO A 2? - Con le due punte da un lato si premierebbe il rendimento positivo di Insigne nel ruolo di attaccante centrale, affiancandolo a una punta come Immobile che ha bisogno di un rifinitore alla sue spalle sfruttando la verve in fascia di Chiesa e di Bernardeschi. Dall'altro però si sacrificherebbe Jorginho, che ha già dimostrato di faticare molto in un centrocampo a due e si limiterebbe anche l'utilizzo in ruoli dove stanno facendo benissimo sia Barella (che diventerebbe il Gattuso di Mancini) sia Pellegrini. Inoltre, con un centrocampo a due sarebbe difficoltoso pensare ad un recupero di Marco Verratti che da anni, ormai, gioca da mezzala nel 4-3-3 del PSG. Un dubbio tattico preciso che porterà ad una scelta netta. L'Italia cresce su due linee tattiche differenti. Chi sacrificare e dove intervenire?

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