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Italiano tra gestione e pressione: le probabili scelte del Bologna per la finale di Coppa Italia

Alessandro Mossini
10 mag 2025
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Il Bologna tra gestione e pressione. La sconfitta di San Siro ha probabilmente cancellato le residue speranze di un piazzamento Champions, visti i due punti nelle ultime tre gare, e ha complicato la corsa all’Europa dei rossoblù, ora legata soprattutto alla finale di Coppa Italia di mercoledì a Roma contro il Milan. Vincenzo Italiano vuole il suo primo trofeo, dopo le tre finali perse a Firenze (ma quest’anno i viola di finali non ne faranno), e nelle ultime settimane ha dovuto gestire con il bilancino l’infermeria e le condizioni di alcuni uomini-chiave. Nella partita di campionato, infatti, mancavano Ndoye, Holm e Odgaard ma a Roma ci saranno, pur con condizioni da valutare.

ALL’OLIMPICO IL TUTTO PER TUTTO - Sostanzialmente, per stessa ammissione di Italiano, anche Ferguson e Miranda sono stati centellinati a San Siro per averli a piena disposizione per la finale di mercoledì. Sabato si sono allenati in gruppo sia loro due sia il trio Odgaard-Ndoye-Holm, al rientro: chi salta la finale, oltre al lungodegente Pedrola, è solo Erlic, k.o. a Milano per un risentimento al polpaccio. E probabilmente Moro, a sua volta acciaccato a San Siro. Tutti gli altri ci saranno, perché all’Olimpico si vuole il tutto per tutto: anche chi non sta bene dovrà stringere i denti per una finale che il Bologna ritrova dopo 51 anni.

LE PROBABILI SCELTE - Italiano ha intenzione di schierare dal primo minuto proprio Ndoye - fuori da due settimane - e Odgaard, alle prese con dolori all’inguine: daranno tutto ciò che hanno, poi semmai toccherà ad altri. Loro due più Orsolini alle spalle della punta con il consueto ballottaggio tra Castro (ancora non al meglio, a San Siro si è visto) e Dallinga, mentre in mediana toccherà a Ferguson e Freuler. Dietro un solo dubbio: oltre a Miranda e alla coppia centrale Beukema-Lucumi, chi giocherà a destra? Se la giocano Calabria e Holm, molto dipenderà dalle garanzie che darà lo svedese sul piano fisico, perché con tanti giocatori non al meglio anche la gestione dei cambi sarà un tema. Specie ora che c’è da cancellare l’harakiri di San Siro che ha messo più pressione al Bologna di quella che avrebbe avuto facendo risultato venerdì.