Calciomercato.com

  • Jacobelli: Conte non riesce a scordare la Juve. Allegri alla Juve fa scordare Conte

    Jacobelli: Conte non riesce a scordare la Juve. Allegri alla Juve fa scordare Conte

    "La mia Juve avrebbe 20 punti di vantaggio". Inelegante. Improvvida. Freudiana. Ecco che cos'è stata la sortita di Antonio Conte a Coverciano, a proposito della cattiveria agonistica che la capolista avrebbe avuto in più, se l'attuale ct della Nazionale fosse stato ancora alla sua guida.
    Il predecessore di Allegri poteva evitare quelle parole, nel giorno in cui i colleghi della serie A gli hanno assegnato la terza Panchina d'Oro consecutiva, impresa riuscita in precedenza soltanto a Fabio Capello.
    La grandezza del lavoro di Conte alla Juve è già consegnata alla storia del calcio italiano: 3 scudetti consecutivi, l'ultimo dei quali conquistato con 102 punti; due Supercoppe italiane di fila; il ritorno ai vertici dei bianconeri che, nessuno lo dimentica, grazie anche al tecnico pugliese hanno riguadagnato il comando in Italia. Diversa e anche stonata, soprattutto nell'ultima stagione, è stata la musica suonata in Europa, ma questa è un'altra storia.
    Qui si discute dell'impossibilità di Conte di scordare la Juve, testimoniata anche dalle ultime parole famose, che suonano ingenerose nei confronti del successore, il quale non sta lavorando bene, ma benissimo. Lo dimostra anche l'ultima impresa: la vittoria sul Sassuolo che ha portato a 11 i punti di vantaggio sulla Roma a 12 giornate dalla fine, ipotecando il quarto scudetto consecutivo.
    I meriti di Conte sono intangibili e i primi a saperlo sono i milioni di tifosi bianconeri ai quali l'ex capitano ha restituito non soltanto le vittorie, ma anche l'orgoglio e il senso di appartenenza al club più scudettato d'Italia.
    Nella stessa misura, sono sotto gli occhi di tutti i meriti di Allegri, dileggiato e accolto malissimo a metà luglio da una parte della gente juventina, ancora sotto choc per il divorzio da Conte eppure capace, in meno di otto mesi, di dimostrare di essere un vincente. Diventare campione d'Italia al primo tentativo sulla panchina del Milan e su quella della Juve è un exploit unico. 
    Il resto lo dirà il tempo e lo diranno la Champions League e la Coppa Italia, le altre due competizioni in cui la Juve è ancora in lizza (l'ultima Juve di Conte ne uscì). E non sarà solo una questione di cattiveria.

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

    Altre Notizie