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  • Jacobelli: i 25 mila in delirio Gomez, la rivincita di Firenze sul Palazzo che sbattè la Fiorentina all'inferno

    Jacobelli: i 25 mila in delirio Gomez, la rivincita di Firenze sul Palazzo che sbattè la Fiorentina all'inferno

    C'è un tempo per tutto, anche per Firenze. 

    Un tempo per piangere e per arrabbiarsi, dopo essere stati sbattuti inverecondamente in C2, vittime di una macroscopica ingiustizia, perpetrata nell'estate del 2002 da quelli del Palazzo che la Fiorentina non hanno mai amato.

    Un tempo per andare in 25 mila allo stadio Franchi, sotto il sole, tutti vestiti di viola  ad accogliere Mario Gomez, piacevolmente sconvolto perché una cosa simile non l'aveva mai vista. "Questa è Firenze", ha sorriso  Andrea Della Valle al campione tedesco.

    Questa è Firenze e, soltanto chi non ha avuto la fortuna di viverci e di respirarne il calcio, può stupirsene o rimanere a bocca aperta. In C2 si abbonarono in oltre 17 mila, si presentarono in 40 mila a seguire Fiorentina-Savona; in C2 spalarono la neve a Gubbio purchè si giocasse la partita e potremmo andare avanti a oltranza, ricordando ciò di cui la gente della Fiorentina è stata capace per la propria squadra, nella buona e, soprattutto, nella cattiva sorte.

    Undici anni sono stati lunghi da passare, da quell'estate in cui una città intera e la sua passione vennero fatte a pezzi con una serie di decisioni così ingiuste e così discriminatorie che nessun tifoso ha mai dimenticato, come alla Federcalcio sanno bene.

    Diego e Andrea Della Valle raccolgono i frutti di una ricostruzione che ora è compiuta. Certo, le cose andrebbero ancora meglio, se avessero uno stadio di proprietà e la Cittadella Viola.

    Hanno chiesto di realizzarli quattro anni fa (quattro anni!). Hanno presentato un progetto splendido. Sono andati a sbattere contro il muro di gomma delle pastoie burocratiche, dell'indecisionismo e delle beghe della classe politica locale il cui alfiere, dichiarato tifoso viola,  vuole rottamare il mondo, dicono abbia parlato di Gomez anche con la Merkel, ma sarebbe il caso cominciasse a rottamare gli ostacoli che separano dalla realizzazione di un sogno. Dicono che il 27 luglio sia la data fatidica per lanciare la volata, con la presentazione dei progetti. Vedremo. Le promesse dei politici sono come i gol di Gomez, non finiscono mai. Ma, delle prime Firenze ne ha le tasche piene; per i secondi, non vede l'ora di esultare.

    E, siccome i fatti schiacciano le parole, nel frattempo la Fiorentina sta facendo da sè. I lavori in corso allo stadio, naturalmente a carico del club, abbattono le barriere e consentono alla società di presentare un impianto all'inglese.

    Gomez è il capolavoro di mercato firmato Macia e Pradè che chiude un cerchio aperto nel 2002, passato per l'inferno della C, il rinascimento del quinquennio prandelliano che ha contenuto anche la reazione allo sconquasso di Calciopoli per il quale la Fiorentina ha pagato molto, molto più di quanti o l'hanno sfangata o hanno pagato troppo poco perchè hanno i santi in paradiso.

    Il quarto posto di Montella è stato il preludio a quest'estate attesa per undici anni. E, con questi tifosi, con questa squadra, con questa società, comunque vada sarà un successo.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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