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  • Jacobelli: Thohir in Indonesia e quelle vacanze troppo lunghe di un'Inter in crisi

    Jacobelli: Thohir in Indonesia e quelle vacanze troppo lunghe di un'Inter in crisi

    Questa foto non ha nemmeno due mesi. Venne scattata il 14 novembre scorso, alla Pinetina. I sorrisi di Thohir, Mazzarri e Moratti (foto quotidiano.net) ci dicono di un'altra Inter e di un altro spirito. Oggi l'umore è nero e le prospettive sono incerte, dopo la cocente eliminazione negli ottavi di finale della Coppa Italia (non accadeva dal 2002) e il possibile derby con il Milan nei quarti sfumato nella notte di Udine.

    E ancora: il sesto posto in classifica che, attualmente, esclude i nerazzurri dall'Europa League; i 18 punti in meno rispetto alla Juve e gli 8 punti in meno rispetto al Napoli terzo; i ripetuti errori arbitrali (in Friuli sono stati negati altri due rigori), le delusioni Belfodil e Icardi, la lontananza di Thohir, l'inquietudine dei tifosi per un mercato con troppi se e troppi ma, dopo una sosta natalizia durante la quale ai giocatori sono state concesse vacanze troppo lunghe. Tant'è vero che l'Inter ha incassato due sconfitte nell'arco di tre giorni.

    Ora più che mai, è il momento di fare chiarezza. Di capire che cosa intenda fare Thohir, dove voglia arrivare, chi comandi nell'Inter, con chi il nuovo proprietario intenda rifondare una squadra che attualmente non è né carne né pesce. Che balbetta calcio. Che conta otto giocatori in scadenza di contratto. Che si prepara a vivere la seconda parte della stagione in un ruolo di comprimaria assoluta nella lotta per il titolo.

    Mazzarri può essere criticato o difeso, apprezzato o messo in discussione, ma ha il pregio di avere sempre parlato chiaro: sin dall'inizio della stagione, ha parlato di annata di transizione. Praticamente, il tecnico ha la stessa squadra di Stramaccioni: a Udinese ieri sera i nuovi erano Andreolli, che in campionato non gioca mai; Campagnaro, che però era stato fuori per quasi due mesi, causa infortunio; Botta, entrato in campo a nove minuti dalla fine e alla sua prima apparizione in maglia nerazzurra. Per giunta, sette dei giocatori mandati in campo contro l'Udinese sono ultratrentenni.

    Questo è il momento delle scelte. L'importante è parlare chiaro ai tifosi. Thohir è già diventato un benemerito poichè si è accollato la montagna di un passivo che rischiava di soffocare il club. Ma, se non rafforza l'organico, non ritorna in Europa e finisce in un vicolo cieco. L'indonesiano dovrà anticipare i tempi della rifondazione. Non c'è alternativa.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.

     

     

     

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