Com'erano state definite da Galliani e Lotito le ributtanti frasi razziste pronunciate da Tavecchio il 25 luglio? Ah già, 'infelici'. 'Inopportune'. 'Inadeguate'. Alcuni galli nel pollaio del calcio italiano pensano sia soltanto una gaffe chiamare 'mangiabanane' i giocatori extracomunitari. Per fortuna c'è' l'Europa, cioè l'Uefa che ha messo ufficialmente sotto inchiesta il nuovo presidente della Figc, eletto soltanto l'11 agosto scorso: deferito ieri alla Commissione Diaciplinare etica e di controllo dell'Uefa per 'presunte frasi razziste'. In nove giorni Tavecchio e' gia' riuscito a stabilire un record mondiale e ora rischia o un'ammonizione o una multa sino a 100 mila euro o un'inibizione. In questo caso le funzioni di presidente passerebbero a Beretta. Beretta chi? Quello che aveva detto non farò mai più il presidente della Lega di A e, non soltanto e' stato trionfalmente rieletto dal l'asse Galliani-Lotito, ma, grazie gli stessi e' pure diventato il Numero Due della Federcalcio mondiale che, dopo il Brasile e assieme alla Germania, vinto il maggior numero di titoli iridati ed e' vice campione d'Europa in carica. C'è' di peggio: mentre l'Uefa mette sotto inchiesta Tavecchio per le sue disgraziate parole su Opti' Poba, non si hanno notizie ufficiali di analoga iniziativa intrapresa dal dottor Palazzi, la cui procura avrebbe dovuto deferire Tavecchio il 25 luglio stesso. E' passato quasi un mese e il silenzio e' sempre più assordante. Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha l'autorità e l'autorevolezza per dargli la sveglia.

Xavier Jacobelli 
Direttore Editoriale www.calciomercato.com

 

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