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  • Joe Denti si racconta a CM: 'Vedo il Milan su una strada pericolosa'

    Joe Denti si racconta a CM: 'Vedo il Milan su una strada pericolosa'

    • Paolo Frascarolo

    Calciomercato.com ha raggiunto in esclusiva, presso la sede di Telelombardia, lo specialista di film e opinionista di QSVS, Joe Denti. In un clima piacevole, Denti ha risposto alle nostre domande su quella che è la situazione del nostro calcio e sulla condizione attuale del Milan.

    Salve Joe... come si è avvicinato al calcio? E come mai lei, amante e specialista di cinema, si diletta anche nel ruolo “simpatico ed esilarante” dell’opinionista tv?
    "Indubbiamente mi sono avvicinato al calcio sin da piccolo poiché abitavo vicino alle scuderie del Trotto di San Siro... Nonno interista, mentre mio Padre era un gran rossonero e vendeva i biglietti ufficiali del Milan nei botteghini circolari davanti allo Stadio..Un giorno, me ne regalò uno. Fu subito una passione, ma attenzione sottolineo una passione inferiore al cinema, ma comunque un amore. Nel ’78 iniziai a lavorare per le emittenti “private” fino a quando nel 1995, Fabio Ravezzani, mi chiamò per entrare a far parte della grande squadra presso la quale tuttora lavoro. Insomma, mi sento uno storico del cinema, prestato al calcio". 


    Mi saprebbe spiegare come mai spesso accade che le piccole emittenti private riscuotano maggior successo delle grandi trasmissioni serali sportive?
    "Mi rendo conto, svolgendo questa attività, che spesso quelli che io definisco “intelligentoni-opinionisti” a volte non sono all’altezza di parlare di calcio. Mi spiego meglio: so che tecnicamente ne masticano meglio di noi, ma non sanno parlare come i tifosi! Il calcio è un gioco, e come tale bisogna amarlo. Questi uomini (per capire vi consiglio di vedere il finale de “Il giorno della Civetta”) si nascondo o si riparano dietro una frase fastidiosa e offensiva, “..i tifosi di calcio non capiscono niente...”.

    Impossibile non chiederle essendo lei tifoso rossonero, come vede il Milan di quest’anno?
    "Inutile nascondermi, lo vedo su una pericolosa strada senza strisce pedonali..Ti dirò, in realtà sono contento perché finalmente posso vedere un campionato dove molte squadre hanno possibilità di vincere. Sarà un campionato povero, ma avvincente. Vedremo se il milan si comporterà da Milan".

    Dire che la piazza del tifo rossonero sia sfiduciata è riduttivo, a chi attribuisce le colpe? Forse ad Allegri?
    "L’allenatore? No, Allegri è un uomo che finalmente può dettare le sue regole. Attenzione, per finalmente non intendo che non amassi quei grandi campioni. Ma a mio avviso i “senatori” avevano una grande influenza, ora non c’è più il rischio che vi sia un Clan di maggioranza per intenderci. Il tifoso è sfiduciato perché mangia pasta e ceci dopo esser stato abituato a grandi piatti da Chef". 

    Il tifoso milanista è sempre stato abituato a grandi colpi..come mai ora Berlusconi non investe più?
    "Silvio Berlusconi semplicemente si adegua alle problematiche economiche italiane. Capisce che non si possono spendere più i soldi di una volta quando ci sono problemi molto più importanti in Italia".

    Sono solito chiedere, è realmente un calcio che ha perso i valori del gioco?
    "Ti risponderò con una frase di Winston Churchill: “Gli italiani vanno in guerra come se andassero ad una partita di calcio. E vanno ad una partita di calcio come se andassero in guerra. Vuoi un esempio? Davo un’occhiata alle polemiche sorte dopo la finale di Supercoppa Italiana. Sono sicuro che numerosi cronisti aspettavano con ansia queste polemiche per fare di una cronaca sportiva, una cronaca nera! Ecco perché dico sempre che c’è differenza tra sport e calcio". 

    Infine chiedo, al Joe Denti “tifoso di milan e di cinema”, il giocatore che ha amato di più vedere calcare San Siro? E se le chiedessi qualche accostamento tra le bandiere del Milan e i grandi protagonisti del Cinema?
    "Senza dubbio Gianni Rivera, che oltre ad amare come giocatore, stimavo personalmente come uomo. Una sorta di Marlon Brando, James Dean..un giovane ribelle. Ma ho avuto anche la fortuna di vedere giocatori come Sheva, che mi ricorda un immenso Clint Eastwood nel “Texano dagli occhi di ghiaccio” oppure Van Basten, un Cary Grant per l’eleganza. Ma come dimenticare il Leonida Gattuso o il grande “Steven Spielberg” Baresi?". 


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