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  • Jorginho a casa, Ventura senza 'cervello'
Jorginho a casa, Ventura senza 'cervello'

Jorginho a casa, Ventura senza 'cervello'

  • Federico Albrizio
Le polemiche attorno a Ventura non finiscono mai e se non sono le scelte di campo a far discutere questa volta lo sono quelle legate alle convocazioni: agitazione per gli attaccanti, con la scelta di ignorarare Balotelli e Zaza per sostituire l'infortunato Belotti (chiamato Inglese), ma a destare particolare perplessità sono state le decisioni a centrocampo. Persi Verratti, De Rossi e Pellegrini, il ct Azzurro per le sfide con Macedonia e Albania ha convocato Barella, Cristante e Gagliardini: dimenticato, ancora una volta Jorginho.

METRONOMO DI SARRI - Una scelta che sorprende quella di tagliare dalla lista dell'Italia il brasiliano (naturalizzato), che dall'ultima stagione si è ritagliato un ruolo sempre più fondamentale negli schemi del Napoli. Ingranaggio portante nella macchina guidata da Sarri, che lo alterna a Diawara ma nei momenti più delicati si affida sempre a lui. Se i tre tenori Insigne-Mertens-Callejon sono spietati e fantasiosi creatori ed esecutori, la cerniera di centrocampo è quella che fa la differenza in fase di appoggio (Hamsik e Zielinski preziosi negli inserimenti) e nel tenere il pressing alto in copertura. In questo senso Jorginho si è gradualmente imposto come metronomo per gestire il passaggio da una fase all'altra e applicarlo con precisione e rapidità: non a caso nelle tre trasferte in cui non è stato impiegato (Shakhtar, Verona, Spal) il Napoli ha incassato 5 reti, mentre ne ha incassate solo 2 in 8 partite con lui in campo (quella col Feyenoord è arrivata dopo l'ingresso in campo di Diawara). Prezioso in interdizione, rigorista eccellente (due su due al momento in stagione), Jorginho si fa però apprezzare anche per visione di gioco e l'ultimo assist regalato a Koulibaly è una prova della sua lucidità e qualità anche quando si tratta di impostare e non delegare alle tre stelle offensive.

ITALIA 'SENZA CERVELLO' - Un regista fatto e finito, perfetto davanti alla difesa per Sarri: il sostituto ideale per Verratti o De Rossi, cervelli pensanti oltre che 'manovali' nel centrocampo dell'Italia. Non secondo Ventura, che preferisce allestire una mediana priva di stelle e soprattutto priva di costruttori di gioco: Parolo, Gagliardini e Cristante, tutti giocatori muscolari e adatti più a interdizione e inserimenti piuttosto che a gestire la manovra. Discorso a parte per Barella, volante che Rastelli ha anche provato con risultati altalenanti come vertice basso in una linea a tre, più a suo agio come mezzala con licenza di offendere. Perché dunque non concedere una chance a Jorginho, titolare della squadra al momento prima in Serie A? Due i fattori che possono giustificare la scelta di Ventura. La prima il modulo, l'Italia preferibilmente gioca con due mediani in linea (4-2-4) e vuole proseguire con questa disposizione tattica, uno schieramento che non favorisce le caratteristiche dell'8 partenopeo. La seconda è la motivazione con la quale il ct ha spiegato l'esclusione di Balotelli: "Una volta raggiunta la qualificazione potremo fare qualche esperimento ma per il momento non è possibile, servono certezze". No alle incognite e agli esperimenti, ma c'è chi storce il naso: Jorginho è già una certezza, almeno per il Napoli e per Sarri.

@Albri_Fede90
 

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