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  • Jovetic, ma quale addio:| Leader della Fiorentina

    Jovetic, ma quale addio:| Leader della Fiorentina

    Berbatov continua a dispensare le sue "verità” che stridono con quelle viola? La Fiorentina si consola con JoJo. E non è poco, dal momento che il destino dell’ex capitano del Partizan Belgrado fino a poco tempo appariva sospeso. A Napoli è arrivato il primo ko pur dopo un buon primo tempo e su un terreno disastroso, ma nel frattempo Stevan Jovetic continua a segnare. In più è tornato a parlare dopo lungo silenzio raccontando, in breve, di aver scelto lui alla fine di restare, felice della decisione, anche perché convinto da Andrea Della Valle e dalle rinnovate ambizioni di questa Fiorentina.

    PARTENZA SUPER - Dunque giusto aggrapparsi a JoJo, che ha già segnato tre gol: mai un attaccante viola dall’avvento dei Della Valle nel calcio era partito così forte, neppure Luca Toni che pure nel 2005-06 vinse con 31 reti il titolo di capocannoniere e la Scarpa d’oro. Non solo, Jovetic guida la classifica marcatori insieme all’ex viola Pazzini e ha già raggiunto quota 30 gol ( 25 in A e 5 in Champions) con la Fiorentina in 103 gare. Una partenza super, beneaugurante sia per il giocatore (ora in Nazionale) sia peri Montella anche se il rischio è diventare troppo Jovetic-dipendente. Comunque il montenegrino già scalpita: il prossimo avversario al Franchi sarà il Catania che, dopo l’Udinese, è la squadra cui ha fatto più gol. E i tifosi aspettano di salutare Toni  (ieri lo ha fatto Prandelli) che ha trascorso in fine settimana ad allenarsi al centro sportivo: la presentazione dell’attaccante (oggi toccherà a Migliaccio ) potrebbe avvenire venerdì in occasione dell’amichevole con la sua ex squadra, l’Al Nasr di Zenga.
    BERBATOV CHE DICI? Continua a far discutere il voltafaccia di Berbatov, che ieri ha esternato mentre il suo manager Dantchev parlava di offerte da 3 club turchi, 3 italiani (tra cui Fiorentina e Juve «già qualche mese fa») e altrettanto inglesi e tedeschi: «Mai detto sì ai viola o ai bianconeri, mai fatto promesse – ha detto il bulgaro -. Ho scelto l’Inghilterra per motivi di famiglia. Se non appare una spiegazione logica non posso farci niente, l’Inghilterra mi piace e la mia famiglia ci si trova bene. Mi hanno cercato molti club ma non ho mai detto sì a nessuno. E comunque non credo sarò l’ultimo calciatore che in extremis ha un ripensamento». Replica della Fiorentina? Al momento è silenzio pur ricordando quanto diramato 6 giorni fa («Berbatov non ci merita»), pronti a mostrare documenti che confermano l’accordo col Manchester United e il volo per Firenze pagato a giocatore e agente. «Volevamo chiudere con una ciliegina - ha affermato l’altra sera il presidente esecutivo Mario Cognigni - ci riproveremo a gennaio».
    (Tuttosport)
     
    Caccia al gol in casa viola: La speranza di Montella è Luca Toni.
    Buon gioco, tante idee ma pochi tiri in porta. Insomma se c’è un problemino che la Fiorentina si è portata dietro dalla sfortunata trasferta di Napoli, quel problemino si chiama capacità di segnare. Di finalizzare la manovra. Insomma, fare gol.
    Da qui la necessità di capire meglio e magari in fretta fra quanto tempo, Luca Toni potrà buttarsi nella mischia. Magari anche a part time, ma con le motivazioni giuste per mettersi lassù al centro dell’attacco viola. E permettere così a Jovetic di ricollocarsi nella sua posizione naturale, ovvero più largo rispetto al centravanti ed evitare (proprio come è stato a Napoli) di rimanere intrappolato nella difesa avversaria e non poter essere decisivo come invece vorrebbe e potrebbe fare.
    Toni, arrivato a Firenze più come simbolo della più bella Fiorentina del recente passato che come rinforzo decisivo, rischia di trovarsi nella posizione di dover mettersi sulle spalle buona parte delle responsabilità dell’attacco viola. Almeno fino al prossimo mercato di gennaio.
    Attacco (se non ci pensa Jovetic) un po’ sterile, dunque, in attesa anche dei primi guizzi di El Hamdaoui, il marocchino arrivato dall’Ajax semmai può avere ancora qualche problema di condizione dopo aver fatto la preparazione estiva a mezzo servizio per il Ramadan.
    Cesare Prandelli intanto parla del ritorno in viola di Lucagol: «Mi è scappato un sorriso quando ho saputo del ritorno di Luca alla Fiorentina. Lui e ADV si stimano molto. Sono sicuro che è stato un bell’acquisto e farà di tutto per fare bene».
    (La Nazione)

    Appesi a Jo-Jo: Pro e contro delle punte viola aspettando Toni.
    Piccole storie e un problema, l’attacco. Anche contro il Napoli la Fiorentina lì davanti ha fatto fatica. Ci vuole tempo. Però è evidente che in quel reparto manca qualcosa. Del resto Pradè ci ha provato fino alla fine, ma l’affare Berbatov ha complicato tutto. Ora quei soldi sono a disposizione per eventuali operazioni di gennaio. Ma il problema rimane, almeno per un po’, e tocca a Montella trovare la soluzione. Cinque giocatori per due posti, il resto è fantasia.

    Jovetic - È il capocannoniere del campionato insieme a Pazzini, è l’unico che trova la porta. Tre reti in due partite pur non avendo giocato al massimo. Il che fa pensare che questa possa davvero essere una stagione d’oro per Stevan, finalmente sereno, finalmente tranquillo. La Fiorentina gli piace, si trova meglio a giocare con El Hamdaoui perché può stare dietro la punta e muoversi come gli pare. È l’uomo in più. Quello che può fare la differenza. Per Montella può segnare venti gol.
    El Hamdaoui - Riesce a dare profondità alla Fiorentina e ha senso della posizione, ma la sua condizione fisica lo limita. E parecchio. Al momento ha solo un tempo nelle gambe, e a Napoli si è visto. Ha sfiorato il gol, ha cercato in continuazione Jovetic e l’intesa con il resto della squadra. Quando sarà al top della condizione può essere un giocatore importante, adesso è un attaccante a metà. In questi giorni è con la Nazionale, tornerà a metà della prossima settimana. Peccato perché la sosta poteva essere l’occasione per fare un piccolo passo avanti.
    Ljajic - Ha fatto un buon ritiro, si è presentato al via di questa stagione più convinto e più determinato. Nemmeno lui riesce a trovare la porta. Tanti tiri, ma sempre fuori misura. Con Jo-Jo le cose vanno benino, anche se a volte giocano troppo vicini e a Montella non piace. Anche qui c’è da lavorare, però non può essere Adem la spalla perfetta per Jovetic che con lui in campo è costretto a giocare da prima punta. Se a gennaio dovesse arrivare un altro attaccante Ljajic potrebbe andare in prestito da qualche parte. Per il momento sta qui e si allena, e se quando serve prova a dare una mano a Jovetic. Tatticamente è ancora un po’ troppo fragilino.
    Toni - La domanda che tutti si fanno è: ma fisicamente come sta Luca Toni? Problemi non ce ne sono, però è da aprile che non gioca, per cui è probabile che gli ci voglia un po’ per rimettersi in sesto. Quindi al momento può avere un’autonomia molto limitata. Diciamo che almeno un mesetto ci vuole per trovare una condizione accettabile. Nel frattempo può darsi che Montella qualche volta lo mandi in campo. Magari nel finale. Toni è un centravanti puro, quello che la Fiorentina non ha. «Un giocatore con quelle caratteristiche ci mancava» ha detto il tecnico. In queste due settimane Toni farà un lavoro speciale, personalizzato. E poi si vedrà.
    Seferovic - Un altro di quelli con il futuro incerto, e come Ljajic la sua permanenza alla Fiorentina è legata all’eventuale arrivo di un attaccante a gennaio. O da quello che riuscirà a dimostrare in questi mesi, ogni volta che Montella gli darà un’opportunità. Per lui, comunque, non ci sarà molto spazio.
    (Repubblica)


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