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  • Jovetic, per ora no all’Arsenal: 'Preferirei l’Italia'

    Jovetic, per ora no all’Arsenal: 'Preferirei l’Italia'

    Qualche giorno fa, a Londra, Fali Ramadani aveva davanti a sè un accordo su carta griffata Arsenal: un sì del procuratore e Stevan Jovetic sarebbe stato uno dei nuovi Gunners, previa passaggio di proprietà dalla Fiorentina, ovviamente. Ma Arsene Wenger aveva già pianificato tutto: sulle 90.000 sterline a settimana di stipendio, cioè sui 5 milioni di euro a stagione, e 24 milioni di sterline per i viola, in euro fanno poco meno di 29 milioni. Poi, chiaro, prima di procedere all’acquisto, l’Arsenal ci avrebbe provato, e ci proverà, per Lewandowski, e per Higuain, ma nel frattempo voleva avere il tasca un’opzione, firmata. L’agente di Jovetic ha scosso la testa: «Stevan preferisce giocare in Italia». Che poi vuol dire Juve, alla quale Ramadani martedì ha ribadito la volontà dell’attaccante. Ma può voler pure dire: vorrei più soldi, soprattutto se alla porta ci sono pure Chelsea e City. A Firenze non sapevano nulla, o sono attori da Red Carpet: «Secondo me a Wenger non interessa Jovetic», diceva il ds viola Daniele Pradé. Come no. E ancora: «La situazione verrà risolta direttamente dal presidente e noi saremo lì a vedere cosa accadrà. Restasse con noi, saremmo ben felici». Pradé era stato prudente anche sulla Juve, o è stato tradito dai tempi: «Non sono stato autorizzato a parlarne con loro. Se la mia proprietà non mi autorizza, proseguo su questa strada». Lo farà, a giudicare dalle parole di Andrea Della Valle: «Venderlo alla Juve al Manchester o al Liverpool è uguale». Scomunica finita, dunque, dopo i bisticci e le battute a distanza tra i due club, lo scorso settembre, alla chiusura del mercato estivo. Problemi, semmai, potranno esserci nella trattativa di compravendita: la Fiorentina preferirebbe trenta milioni cash, i bianconeri punterebbero a un corposo sconto infilando alcuni giocatori nello scambio. Ma l’arrivo di Jovetic dipenderà pure da Higuain: fare ambo pare finanziariamente davvero troppo complicato.

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