E' un Andrea Agnelli severo, quello che parla del calcio italiano. Il presidente della Juventus pone sotto la lente il difficile momento vissuto dal pallone di casa nostra, mettendone a nudo i limiti e mostrandosi preoccupato per il 'tunnel' imboccato da un po' di stagioni a questa parte.

"La Serie A per ora è un campionato di transito per i top player e non una destinazione finale - ha detto senza mezzi termini il patron bianconero durante il workshop 'Il calcio che vogliAMO' - Il Milan è stato costretto a sacrificare due giocatori la scorsa estate. Quando Abete dice che siamo al quarto posto dice il vero. Ma anni fa eravamo al primo". 

I posti in Champions ridotti è uno degli aspetti che più lascia irrequieto Agnelli, ma non solo: "La Fiorentina ha fatto un grande campionato eppure non va in Champions perché l'Italia ha perso un posto. L'Italia è il paese dei comuni che vanno tutelati, ma queste esigenze vanno in contrasto con quelle delle grandi realtà. Le squadre B per noi sarebbero una grande opportunità".

In tal senso, il presidente della Juve si rivolge a chi regola il calcio del Bel Paese: "La Federazione deve avere un ruolo strategico di indirizzo politico, un indirizzo chiaro e preciso in cui le leghe debbano giocare la loro partita".