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  • Juve-Allegri, la tensione è altissima: Agnelli ha deciso di cambiare in fretta

    Juve-Allegri, la tensione è altissima: Agnelli ha deciso di cambiare in fretta

    • Lorenzo Bettoni
    In casa Juve la tensione è alta, altissima. Tanto che sta per scapparci il black-out. A finire fulminato, metaforicamente, poteva (o potrebbe) essere Max Allegri. Perché non è bastato uno scudetto vinto tra l'autunno e l'inverno, fosse stato cucito sul petto a metà maggio avrebbe avuto lo stesso peso. Era in Champions che la Juve doveva cambiare passo. Sembrava pure esserci riuscita inizialmente, giocando da Champions anche senza Cristiano Ronaldo. Poi quel black-out nei minuti finali con il Manchester United ha resettato tutto. Brusca inversione di rotta, la Juve torna conservatrice ai limiti della noia, l'Atletico Madrid demolisce tutte le certezze bianconere al Wanda Metropolitano: tanti gli alibi, ma arrivati a questo punto sembrano solo scuse. E allora si rompe tutto.

    LO SCUDETTO NON BASTA - Andrea Agnelli si fa sentire, eccome. Fabio Paratici pure. Cristiano Ronaldo nemmeno in campo nasconde la sua frustrazione per una Juve troppo accorta e rinunciataria: lo aveva fatto a Roma contro la Lazio, si era ripetuto al Wanda ed ora contro il Napoli. Insomma, scudetto dei record (e Supercoppa) a parte, la sensazione è che il ciclo Allegri sia ormai agli sgoccioli: persino le dichiarazioni del tecnico sembrano diverse rispetto a quelle delle passate stagioni. Non lo sono forse nella scelta dei termini, lo sono nel tono e nel sapore che lasciano. Con un messaggio che chiaramente sottolinea la distanza da Agnelli: l'allenatore dice e ripete che riguardo la Champions sono state create aspettative esagerate, il presidente bianconero fin da Villar Perosa (un mese dopo l'annuncio di CR7) ha sempre dichiarato che questa Juve dovesse puntare a tutto. Quindi alla Champions.

    E ORA? - Da giorni, settimane, si discute del dopo Allegri. Come sempre, va detto. Dopo Madrid però il dopo Allegri è forse già iniziato. Ma la novità che rimbalza in queste ore a Torino è legata al fatto che il ribaltone potrebbe avvenire addirittura prima della fine della stagione. Cambiare subito o no? Avrebbe senso? Servirebbe davvero per rigenerare un ambiente scarico prima della sfida con l'Atletico? A che costo? E le conseguenze?

    ZIDANE - Sono queste solo alcune delle domande su cui stanno ragionando i vertici bianconeri in queste ore, d'altronde Zinedine Zidane è a disposizione ed è lui l'uomo scelto da Agnelli, nonostante Paratici spinga per un Conte-bis considerando le difficoltà ad arrivare al sogno Pep Guardiola. Ragionamenti in atto da ore, forse giorni, che probabilmente proseguiranno: la pazza idea di un cambio in panchina immediato è circolata, è stata presa in considerazione, poi però dovrebbero in ogni caso incastrarsi mille pezzi in pochissimo tempo e allora forse tutto questo rimarrà solo un pettegolezzo rimbalzato nel caldissimo marzo torinese. Clamorose rivoluzioni o no, la tensione in casa Juve resta alta, altissima.

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