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  • Juve, asse col Monza di Berlusconi: che colpo la cessione di Mota Carvalho, ma solo se il calcio riparte anche in C

    Juve, asse col Monza di Berlusconi: che colpo la cessione di Mota Carvalho, ma solo se il calcio riparte anche in C

    • Nicola Balice
    Dalla relazione finanziaria semestrale della Juventus, sono emersi tutti quei dettagli che mancavano all'appello riguardo le operazioni del mercato invernale. Tanti scambi, tanti investimenti, tante plusvalenze (leggi qui). Un'altra operazione però risultava ancora fuori, anche perché sospesa in attesa della ripresa dei campionati. Quella che ha rappresentato di fatto il primo passo di una collaborazione che negli anni potrebbe fare la differenza sotto tanti punti di vista: quella tra la Juve e il Monza. Insieme a gennaio è stato messo a segno un altro scambio particolare. Quello tra Ettore Marchi, esperto bomber di categoria andato a fare a da chioccia nell'Under 23 di Fabio Pecchia, e Mota Carvalho, punto di forza bianconero nella prima parte di stagione e andato a rafforzare il gruppo di Christian Brocchi. Ma a che costo?

    TUTTI I DETTAGLI – Si tratta di uno scambio di prestiti, prima di tutto. Secco e a titolo gratuito quello di Marchi dal Monza alla Juve. Pronto a generare un'altra ricca plusvalenza per il club bianconero invece il passaggio di Mota Carvalho al club di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Per la bellezza di 4 milioni di euro, una cifra forse mai vista in serie C per un cartellino, se non è record poco ci manca. Quattro milioni di euro che potranno generare una plusvalenza da circa 2,5 milioni di euro, considerando l'investimento da 1,8 milioni effettuato dalla Juve appena la scorsa estate per acquistarlo dalla Virtus Entella. Ma restano anche 4 milioni attualmente sospesi, in attesa di capire come e se riprenderanno una volta per tutte i campionati, non solo di serie A ma anche di serie B e serie C: perché la formula parla di un prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione in serie B del Monza. Ci sono quindi altri 4 milioni di motivi, tra tutti gli altri, per sperare che tutto torni alla normalità, almeno in campo: possono sembrare pochi per chi guarda a un club da oltre 600 milioni di fatturato, ma pochi non sono.

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